Via Mario de Maria: arriva il sequestro nello stabile occupato
Dopo l'ex Telecom di via Fioravanti, la Digos di Bologna questa mattina ha a tentato di eseguire il sequestro dello stabile. Gli occupanti non l'hanno presa bene, scatta corteo di protesta
Dopo la 'visita' di Ieri all'ex Telecom di via Fioravanti, la Digos di Bologna questa mattina ha tentato di eseguire il sequestro anche dello stabile in via De Maria, occupata da oltre un anno da Social log e da diverse famiglie, precari e disoccupati. Come ieri , il tentativo non ha avuto successo.
Nella casa occupata ci sono molte famiglie con bambini e stamattina all'arrivo della Digos molte persone erano affacciate alla finestra. Proprio tenendo conto dell'alto numero si famiglie con bambini che vivono in via De Maria, con la Digos stamattina c'erano anche gli assistenti sociali del Comune di Bologna, venuti per seguire la situazione e rendersi conto del numero di persone per cui si renderebbe necessario trovare una sistemazione alternativa. Il sequestro dello stabile è stato chiesto d''urgenza nei mesi scorsi dalla Procura di Bologna.
La ''visita'' della Digos non è stata presa bene. Collettivo Autonomo Studentesco Bologna ha aggiunto 2 nuove foto. "Immediatamente si è formato un folto presidio sotto il condominio" e quindi è seguito un "corteo per la Bolognina", fa sapere il Collettivo universitario autonomo, il Cua, via Facebook, promettendo: "Difenderemo ogni occupazione con la lotta".
L'occupazione in via De Maria era diventato un "caso", visto che, in deroga all'articolo 5 del Piano Casa varato dal Governo Renzi, dopo il distacco delle utenze, il sindaco Virginio Merola aveva firmato un'ordinanza di riallaccio: "Riallacciare l'acqua nell'edificio di via De Maria dove attualmente vivono persone disabili, anziani e famiglie con minori e neonati per la tutela della loro igiene e per la sanità pubblica", avevano detto da Palazzo D'Accursio.
In base all'articolo 5 del Piano Casa "Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza nè l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge". Così lo scorso ottobre la palazzina era stata privata dell'acqua "circa 60 persone tra cui minorenni, neonati e disabili" scrivono gli attivisti.