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Sgomberato il palazzo occupato in Via Oberdan, scontri polizia-attivisti| FOTO - VIDEO

Dalle 7 di questa mattina le forze dell'ordine sono arrivate sotto il palazzo del centro storico

Dalle 7 di questa mattina è in corso lo sgombero dello stabile occupato dai collettivi a fine ottobre. Si tratta di un edificio di 500 mq, in via Oberdan 16, disabitato da anni e, nel 2019, messo all'asta dall'Università da una base di 1,3 milioni di euro. Polizia in assetto antisommossa e camionette dei carabinieri cinturano la zona. Per permettere le operazioni di sfollamento via Oberdan e alcune strade limitrofe sono state chiuse.

Attivisti barricati, scontri con la polizia, ferito un agente  

Da quanto si apprende all'interno dell'edificio si sono barricati sette occupanti. Qualcuno è anche salito sul tetto dell'edificio. Alcuni sodali nei pressi dell'edificio sotto sgombero . I toni a tratti si accendono. "Uno sgombero firmato dall'Università, uno sgombero agito contro chi non ha trova casa in questa città, uno sgombero che mostra il vero volto del rettorato dell'UNIBO: sordo e indigesto alle istanze sociali". Qualche breve momento di tensione si è  avuto tra attivisti e forze dell'ordine durante la prima fase dell'operazione.

Con lo scorrere delle ore gli animi si sono infiammati e si sono registrati alcuni scontri, con qualche carica della polizia per arginare i manifestanti che non intendono cedere. Nei tafferugli è rimasto ferito un funzionario della polizia amministrativa. Anche lato attivisti  segnalano qualche leggero contuso. Vista la tensione crescente, lo spiegamento di forze dell'ordine è stato intensificato, sul posto sono sopraggiunti altri agenti e militari. 

Alcuni attivisti, alle telecamere di BolognaToday hanno lasciato il loro sfogo e le loro istanze, raccontando il loro "rammarico per come delle istanze politiche vengano gestite come un problema di ordine pubblico". La risposta a distanza arriva dal questore che ha chiarito come nel caso dello stabile di via Oberdan non c'erano margini per trattare. 

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Corteo di protesta dopo lo sgombero

Dopo le operazioni di sgombero attivisti radunati in piazza San Martino. Da qui, intorno alle 19, armati di striscioni e fumogeni tentano di far partire un corteo, direzione centro città. Sul posto le forze dell'ordine impiegate massicciamente cercano di contenere i manifestanti.

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Sgombero al palazzo di Alma Mater occupato dal Cua

L'occupazione a fine ottobre

Risale allo scorso 26 ottobre il blitz  in via Oberdan guidato da attivisti e attiviste del Cua -Collettivo Autonomo Universitario(tra gli organizzatori della manifestazione dello scorso giovedì culminata con il fantoccio di Meloni appeso sulla Garisenda, ndr)) , che da poco erano reduci dell'occupazione dello studentato Beyoo di via Serlio.

"Non usciremo prima che l'Università si prenda le responsabilità politiche sulle nostre vite, finché non verrà pubblicamente qui a trattare con noi, finché non adibirà questo palazzo all'emergenza abitativa, gratuitamente". Queste le istanze degli occupanti il giorno dell'incursione. "In un momento di crisi economica come quello presente - sottolineavano- è letteralmente uno scempio che stabili come questo rimangano alla polvere e al disuso, mentre in tante e in tanti non troviamo casa, non riusciamo a permetterci i prezzi di questa città, ci troviamo costrette a una vita di stenti e privazioni".

L'immobile Unibo occupato 

L'immobile, denominato 'Casa Felicini Giovannini', è stato donato all'Università di Bologna dall'ex proprietaria, Paola Giovannini, che nel testamento ha anche donato integralmente sette dipinti alla Pinacoteca di Bologna.  

Nel 2009, anno di successione, la Soprintendenza ha notificato all'Alma Mater la presenza di un vincolo storico artistico, come si legge dalla scheda dell'immobile e dalla visura catastale.

Si tratta di un'abitazione del XV secolo con ingresso da via Guglielmo Oberdan 16, posta al piano nobile-primo di un edificio a tre piani fuori terra oltre seminterrato, composta da camera da letto, tre salette, un soggiorno, un salone, una stanza adibita a studio, due bagni e ulteriori tre servizi igienici di minori dimensioni, cucina, ripostiglio e una cantina al piano interrato, ed autorimessa pertinenziale con ingresso da via San Nicolò 3/c, collegata all’appartamento padronale con una scala interna.

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(ultimo aggiornamento ore 19)

 

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