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Cronaca Zona Universitaria / Via Giuseppe Petroni

Via Petroni, gomme tagliate tre volte in pochi giorni: "E' ritorsione, fin dove arriveremo?"

Uno specchietto rotto e le gomme lacerate più volte, Loris Folegatti si sente minacciato e scrive al sindaco: "Vogliono convincere i residenti ad andarsene"

"Adesso sono le gomme e gli specchietti della mia auto, ma fino a dove si arriverà?". A chiederselo è Loris Folegatti, consigliere del Quartiere San Vitale e membro dell'Associazione Via Petroni e Dintorni, da anni in prima linea per la lotta al degrado di una delle strade più problematiche della città, dopo che nel giro di 10 giorni ha subito continui danni alla sua auto parcheggiata (altri casi di raid ai danni delle vetture), atti che per Folegatti hanno tutta l'aria di essere "un accanimento verso la mia auto che non esito a definire ritorsione premeditato nei miei confronti da parte di elementi che si ritengono padroni di questa zona".

"IN DIECI GIORNI MI HANNO LACERATO LE GOMME TRE VOLTE". Nel giro di 10 giorni, all'auto di Loris Folegatti sono state infatti tagliate le gomme più volte (tre volte, due ruote alla volta lacerate con un puntello e una lama) ed è stato infranto uno specchietto: oltre alla denuncia, Folegatti ha scritto una lettera anche al sindaco Virginio Merola:  "Non voglio disturbarla per raccontarle le solite note vicende che accompagnano le tristi notti dei residenti di Via Giuseppe Petroni o per rammentarle per l'ennesima volta la grave situazione di degrado, impossibilità al riposo, danni alla salute che da tanti, troppi anni siamo costretti a subire, in quanto ritengo dovrebbe avere ben chiara tale situazione. Purtroppo negli ultimi tempi a tutto questo si sono aggiunti episodi di minacce e violenze nei confronti dei  componenti il consiglio dell'associazione via Petroni e Dintorni, della quale faccio parte, prova ne sia la denuncia presentata presso la Questura di Bologna dalla quale si evince un accanimento verso la mia auto che non esito a definire ritorsione premeditata nei miei confronti da parte di elementi che si ritengono padroni di questa zona, per cercare di convincere gli attuali residenti ad andarsene, cosa tra l'altro in parte già avvenuta, per trasformarla in un Luna Park dello sballo totale".

"La responsabilità di una situazione così aberrante - prosegue Folegatti rivolgendosi direttamente al primo cittadino - non può che ricadere sul primo cittadino e sulle istituzioni che dovrebbero garantire l'ordine, la sicurezza e la legalità e che al contrario lasciano incancrenire irresponsabilmente questo stato di cose. Una  città che si definisce civile non può tollerare che dei cittadini debbano temere per la loro incolumità, pertanto riterrò Lei personalmente responsabile per quanto potesse accadere al sottoscritto e alla sua famiglia".

A sostenere Folegatti, naturalmente gli altri membri dell'associazione, primo fra tutti Giuseppe Sisti: "Per nostra sfortuna da troppo tempo attendiamo un sussulto di dignità civica da parte del nostro Sindaco e dalle forze politiche che ci governano. L'indecente situazione in cui siamo costretti a vivere, la dignità sottratta alle nostre esistenze, il danno alla nostra salute sono conclamate ed evidenti. Come hai vissuto sulla tua pelle, assieme ad altre decine di famiglie della zona universitaria, questa notte ha raggiunto livellelli inusitati di illegalità e di disturbo della quiete dei cittadini. I tamburi hanno smesso di suonare dopo le tre di notte in Via Petroni, accompagnati da grida e schiamazzi intollerabili, ma nessuno è intervenuto per mettere un freno a questo scempio.

"Poi abbiamo trovato le auto danneggiate - prosegue Sisti - tracce di sangue a testimoniare gravi fatti criminali consumati nella notte oltre al resto del il triste ormamentario di ogni mattina dopo il dì di festa. In particolare, come tu hai denunciato (si rivolge a Folegatti), le auto dei 'capi della rivolta' vengono trattate con costante e particolare cura. Cosa posso dirti? Cosa possiamo aspettarci da un Sindaco che il 28 ottobre ci costringe a correre a Roma al Consiglio di Stato per difenderci, questa volta, non contro i barbari che ogni notte ci vessano, ma contro chi dovrebbe tutelarci e difenderci ed invece ha preferito mettersi ancora una volta contro i cittadini che reclamano elementari diritti di buon senso e costituzionali".

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