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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Zona Universitaria / Via Giuseppe Petroni

Movida in via Petroni, ancora scontri: 'Dormire un diritto, impedirlo un sopruso'

Non si sedano le polemiche dei residenti infuriati per il baccano notturno "peggiorato dopo l'allungamento degli orari dei locali". Tappezzano la via di manifesti. Gli esercenti si difendono: 'Abbiamo schierato esercito di buttafuori'

Via Petroni con la sua movida notturna torna terreno di combattimento, dopo la revoca dell'ordinanza sugli orari coercitivi per i suoi locali.

I residenti sul piede di guerra lamentano l'inasprimento del caos: 'Siamo tornati al punto di inizio, qui non si dorme non si riesce a studiare troppa confusionmovida petroni-3e'. Uno degli abitanti in zona sbotta: 'Il weekend è un disastro, la nostra strada piena di vomito, vetri, persino delle impronte sulle carrozzerie delle auto parcheggiate".
I residenti infastiditi, fanno muro, riuniti nell'associazione "Via Petroni e dintorni" scendono nuovamente in strada attaccando striscioni esplicativi del loro disagio: 'Dormire e' un diritto, impedirlo e' un sopruso". Promettono di non arrendersi e incalzano l'amministrazione a che garantisca i loro diritti.

Sul versante opposto, invece, ci sono i proprietari dei locali che negano la situazione sia degenerata per l'allungamento dell'orario di apertura e rimarca gli sforzi dei locali in questo senso: "Abbiamo schierato un vero e proprio esercito di 'buttafuori' proprio per tenere sotto controllo la situazione in strada: costano e costa anche mandare avanti un locale. Siamo tutti in recupero delle spese e quando chiediamo di tenere aperti un'ora in piu' nel week-end non ci sembra di chiedere la luna".
Poi viene smontata la portata della protesta: '"I residenti arrabbiati e impegnati nella mobilitazione contro i locali sono solamente un paio e ben noti ai titolari e ai soci dei locali". Così Lorenzo Vrenna, titolare del Cafe Paris e portavoce dei locali di via Petroni, secondo cui l'associazione sta attuando una "mossa politica" per "farsi un po' di pubblicita' per finire sui giornali e mettere il bastone tra le ruote ad onesti lavoratori, che hanno sempre cercato la via del dialogo per trovare una mediazione accettabile per entrambe le parti".

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