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"Mala movida" in zona universitaria, il comitato: "Confiscare il documento d'identitá"

"Modifica alla vigente legislazione, in sostituzione di una ammenda che comporta impiego di tempo e a volte il rischio di reazioni inconsulte"

"Da più parti si segnala la difficoltà di applicare le ordinanze e infliggere le  contravvenzioni previste al popolo della notte e a quanti si rendono colpevoli di schiamazzi notturni o di altri comportamenti dannosi per la comunità". Con la ripresa delle lezioni, bloccate a marzo, torna a farsi sentire l'Associazione della zona universitaria Via Petroni e Dintorni che si fa promotrice "di una modifica alla vigente legislazione volta a consentire alle Forze dell'ordine, in sostituzione di una ammenda immediata che comporta impiego di tempo e a volte il rischio di reazioni inconsulte, di identificare le persone e contestualmente  confiscare loro il documento di identità che dovrà essere successivamente ritirato presso un apposito ufficio".

I residenti, oltre al chiasso, lamentano anche il mancato rispetto dell'obbligo di indossare le mascherine. 

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Ciò costringerebbe, secondo l'associazione "fra l'altro i minori ad essere accompagnati dai genitori (che così sarebbero consapevoli dei comportamenti dei propri figli) e faciliterebbe l'applicazione di eventuali sanzioni in un momento e in un ambiente più tranquillo e protetto - spiegano - questa proposta non viene fatta con intenti meramente repressivi, ma é una presa d'atto delle difficoltà in cui sono chiamati ad operare gli agenti dei vari corpi di polizia, dando così la possibilità di affrontare con più efficacia comportamenti che da troppo tempo stanno rendendo invivibili i nostri centri storici".

Punto di riferimento per lo spaccio: chiuso bar in via Petroni 

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