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Cronaca Reno / Via Filippo de Pisis

Ragazzino picchiato, sequestrato e buttato nel fiume: giocando, aveva colpito un'auto

A causa delle percosse, il minore ha riportato la rottura di un timpano, trauma cranico e contusioni al torace. Arrestato pluripregiudicato 29enne

Ha malmenato, sequestrato e gettato nel fiume un ragazzino, reo di aver colpito un'auto mentre giocava con i suoi amici. Così M.M., pluripregiudicato bolognese di 29 anni, è stato tratto in arresto. L’uomo è accusato ora di concorso in sequestro di persona e lesioni personali aggravate ai danni di un 16enne. 

Quello che può essere descritto come primo reato del 2016, ha inizio in via Naldi intorno all'una della notte dell'ultimo dell'anno. A Bologna nevicava, così la vittima, in compagni di alcuni amici, stava giocando a palle di neve in zona Barca. Sfortunatamente hanno colpito la ruota di una Renault Clio nera, a bordo della quale viaggiavano due persone. Il conducente ha così arrestato l'auto e ha inseguito i ragazzi, ma è riuscito a prenderne solo uno poichè aveva imboccato un vicolo cieco. Prima lo ha colpito con calci e pugni e poi minacciandolo lo ha costretto a salire in auto ripetendogli in continuazione: "Se ti chiedono chi è stato puoi dire che mi chiamo M.M.", ribadendo la sua importanza nel quartiere. Dopo un tour per la città a suon di botte e minacce, l'auto si è fermata in via De Pisis, e l'arrestato ha letteralmente lanciato la vittima nel fiume. 

Nonostante fosse malconcio, il 16enne è riuscito ad aggrapparsi all'argine e ad uscire fuori dall'acqua gelida di quella notte e arrivare a casa intorno alle 3. E' stato portato all'ospedale Maggiore, dove, a causa delle percosse, gli sono stati riscontrati la rottura di un timpano, un trauma cranico e contusioni al torace. Il 3 di gennaio si è recato presso la Caserma di Porta Lame per denunciare l'accaduto. "Il ragazzo ha dato una lucida descrizione dell'accaduto e dell'aggressore" ha riferito ai cronisti il Luogotenente Salvatore D'Elia della stazione di Porta Lame, contribuendo a predisporre l'identikit e quindi identificandolo attraverso una foto segnaletica. Infatti M.M. ha ricevuto in carcere la notizia dell’arresto in quanto già detenuto a seguito della sparatoria del 20 giugno scorso in via Bellucci a Bologna. 

INDAGINI. Gli inquirenti hanno così interrogato il sospettato, il quale ha negato tutto, fornendo dettagli della sua notte di Capodanno, tra bagordi e locali, ma è stato incastrato dai tabulati telefonici che lo davano proprio nei luoghi descritti dalla vittima. "Colpisce il senso di impunità del soggetto che ha più volte pronunciato il suo nome e cognome davanti al ragazzo" ventandosi di essere quasi un'autorità (criminale) nel quartiere Barca, ha detto il Capitano Giuseppe Musto della compagnia Bologna Centro.

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