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Vende porta a porta rilevatori di fumo, ma c'è la truffa: arrestato tecnico 30enne

L'uomo si appresta a sottoscrivere contratti convenienti di fornitura, ma le cifre pagate erano poi salatissime: colto sul fatto dalla Polizia. Almeno otto casi accertati, ma potrebbero essercene altri

Un 30enne è stato arrestato ieri intorno alle 9:30, con l'accusa di avere raggirato delle persone con dei contratti venduti porta a porta. Le manette sono scattate mentre il giovane, cittadino albanese, cercava di andarsene dopo l'ultima visita a domicilio.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti, aiutati da numerose testimonianze giunte in poco trempo su casi analoghi, si tratterebbe di un tecnico, truffatore seriale, che avrebbe colpito almeno in 8 casi con un espediente molto particolare e di difficile individuazione.

A dare l'allarme al 113, intervento per il quale è poi scattato l'arresto, è stata una coppia di sessantenni. I due hanno ricevuto la visita dell'uomo, dichiaratosi tecnico installatore di rilevatori di fumo.

Secondo il raccontro dei due il 30enne ha proposto la vendita di rilevatori per la casa al costo di una quarantina di euro e sottolineando che si trattava di una installazione obbligatoria per legge, cosa in realtà non vera.

I coniugi, inizialmente favorevoli all'acquisto, hanno poi cambiato idea quando si sono visti consegnare un doppio scontrino da 399 euro. Alla richiesta di spiegazioni, il ragazzo ha provato a difendesi dicendo che non si trattava di un acquisto singolo, ma di un contratto di fornitura per 10 anni, da di riavere i soldi indietro non c'è stato verso.

Giunta sul posto la volante e fermato il soggetto mentre si stava già allontanando, dinanzi agli agenti sono poi spuntate le altre potenziali vittime del raggiro, tutti anziani delle vicinanze. Sembra infatti che prima dei coniugi, anche un signore 84enne sia stato raggirato con lo stesso metodo, mentre il giorno prima stessa sorte era toccata a una signora di 80. Quattro episodi simili in zona, tutti compiuti tra il 25 e il 31 luglio.

Perquisita l'automobile, una Volkswagen Golf che l'uomo utilizava per spostarsi, gli agenti hanno trovato e sequestrato una borsa degli attrezzi, un terminale Pos, materiale elettrico, un timbro, e un blocco fatture.

Il modus operandi ricostruito dagli uomini di Questura e Commissariato Santa Viola è quello di un tecnico autentico, che però azzardava a digitare una cifra in più al momento del pagamento elettronico.

Dato che i potenziali clienti erano quasi tutti anziani, era difficile accorgersi della enorme cifra sborsata. Nel caso in cui qualcuno poi avesse protestato -questa l'ipotesi investigativa- pronta era la replica: la fornitura sottoscritta era a scadenza decennale, da pagare anticipatamente.

Da ulteriori controlli è emerso che il 30enne possiede in effetti una autentica azienda individuale, registrata a Brescia, stesso comune dove è residente l'uomo. In tutto sono stati ricostruiti 8 episodi, ma non si esclude che la platea dei raggirati dal tecnico disonesto possa essere più ampia.

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