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Cronaca Centro Storico / Via Solferino

Via Solferino, sgombero stabile occupato: 30 senza un tetto, tensioni con la Polizia

Blitz all'alba della Polizia. Al momento dell'arrivo degli agenti una trentina di persone (tra cui 5 minori) si trovavano all'interno dell'immobile di proprietà dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, occupato dallo scorso febbraio

Sotto sgombero dall'alba di oggi lo stabile in via Solferino 42, occupato il 18 febbraio scorso dal collettivo Labàs sotto la sigla '#iooccupo', dove famiglie, migranti, richiedenti asilo e minori avevano preso casa. Al momento del blitz della polizia,  si trovavano all'interno circa una trentina di persone (tra cui 5 minori), diversi immigrati, ma tra gli occupanti figurano anche cittadini italiani.  Sul posto anche gli assistenti sociali del Comune di Bologna per gestire la situazione delle famiglie con bambini. 

Le operazioni di sfollamento, iniziate alle 7, dopo oltre due ore sono ancora in corso. Si stanno svolgendo non senza tensioni: spintoni. che sono sfociati in una "carica" delle forze dell'ordine difronte alle resistenze degli attivisti. Il collettivo ha accusato i poliziotti di agire con violenza: "prendono a manganellate gli attivisti a volto scoperto e disarmati. Un poliziotto prende a calci un pensionato di 68 anni e lo fa cadere a terra". Queste la denuncia di Social Log, via Facebook.

I contestatori ne hanno anche per il Comune: "Di fronte ai problemi sociali l'amministrazione delega il lavoro alle forze dell'ordine. Le famiglie, i bambini, i pensionati rimarranno senza casa e i palazzi torneranno vuoti". In sintesi, aggiunge Cecilia di Adl Cobas: "Questura e Procura vanno a braccetto, hanno preso il posto della politica. Ora queste persone dove vanno? Il Comune deve delle risposte, non può dire che la casa è la prima cosa, poi sgomberare tutte queste persone".
Intanto occupanti e attivisti non intendono arrendersi. Dopo un paio di ore di resistenza, preparano i bagagli, ma si dichiarano pronti a marciare verso Palazzo D'Accursio, per interrogare l'Amministrazione.

Lo sgombero ha creato qualche disagi al traffico: per permettere le operazioni la polizia municipale ha dovuto interdire alle circolazione la via, dall'incrocio con via San Mamolo a quello con via Savenella.

Blitz della Polizia nell'immobile occupato dell'istituto Cavazza


L'immobile è di proprietà dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, prima di venire occupato era rimasto disabitato qualche anno e dispone di una decina di appartamenti.  "La cosa interessante dell'Istituto Cavazza è che nel comitato d'onore vi siano il sindaco Virginio Merola, il Prefetto e il rettore dell'Università Dionigi, gli stessi che hanno fatto il protocollo per l'emergenza abitativa che, a detta della stessa Frascaroli (assessore al welfare - ndr), è fallito, noi invece lo applichiamo, trovando case disabitate di enti e dare posto a più persone", disse al momento dell'occupazione, lo scorso febbraio, Cecilia a Bologna Today.

"Ho cercato lavoro per tanti anni" - ci disse un 31enne tunisino che ha girato per tanti paesi europei - "ma non c'è, sono un cameriere, ho lavorato qualche mese a Rimini, senza contratto, poi ciao, arrivederci. Sono arrivato dal mio paese in guerra nel 2011, non siamo gangster. Il proprietario ci incontrerà, se ci vorrà dare una mano, dirò grazie, se invece dovremo andare fuori, grazie lo stesso, anche per qualche mese va bene. Sono un essere umano". "Nel nostro paese i posti di lavoro si pagano - raccontava un suo connazionale - fino a 4-5mila euro".

Il collettivo Labàs occupa immobile in via Solferino

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