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Cronaca Centro Storico / Via Volturno

Via Volturno diventa pedonale, disabili: "Ci tolgono anche questo accesso alla T"

L'Assessore Colombo chirisce che il dehors del Diana non c'entra. Ma i disabili contestano: "Uno dei pochi accessi decenti alla T"

L'annuncio del Comune: via Volturno (una piccola strada che collega via Indipendenza a via Galliera) diventerà pedonale. Non l'hanno presa bene alcuni disabili.  Inizialmente sembrava che la decisione fosse stata presa anche per mantenere il dehors del ristorante Diana, che secondo il nuovo regolamento, occupando oltre i tre posti auto, andrebbe rimosso.

Mentre sulla sua pagina Facebook l'Assessore Andrea Colombo spiega con quali criteri e scopi la decisione sia stata presa dal Comune di Bologna (ECCO LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE ALLA MOBILITA' ANDREA COLOMBO) alcuni cittadini con problemi legati a disabilità alzano la voce e ribadiscono il loro disagio: "Via Volturno, tra tutte le laterali di via Indipendenza, era una delle poche davvero veicolabile per l'intera tratta, un punto di accesso irrinunciabile, quindi, per chi dovesse avvicinarsi in auto all'invalicabile area T".

UNA LETTERA PER SPIEGARE LE DIFFICOLTA' DEI DISABILI.  "Non c'è pace, sembra, per la viabilità del centro da parte delle auto a servizio di persone con disabilità. Dopo i Tdays, infatti, anche l'ultimo tratto di Via Volturno verrà pedonalizzato, sette giorni su sette - scrive a Bologna Today I.F, cittadina bolognese con alcune disabilità -  Una brutta novità per quei disabili che usavano Via Volturno quale chiave di accesso privilegiata per avvicinarsi alla zona T nel weekend.

Per garantire la fruibilità del centro da parte dei portatori di handicap durante i T days, non a caso, il Comune aveva divulgato delle piantine informative (le cosiddette Mappe di accessibilità) in cui si evidenziano le tante laterali veicolabili che conducono all'asse Indipendenza-Bassi-Rizzoli. Sono 25, e stando alla mappa la distanza media tra queste vie è di solo 50 metri. "Solo", s'intende, per chi non ha problemi di deambulazione!

Ma è davvero così facile, per tutti i disabili, raggiungere la zona T chiusa al traffico? Sulla carta, o sulla cartina, lo è di certo, ma la realtà è ben diversa da come la disegnano. Delle 25 laterali evidenziate sulla mappa, quelle realmente transitabili per tutta la loro lunghezza si contano sulle dita di una mano. Alcune, ahinoi, sono troppo strette perché una carrozzina possa trovare lo spazio per scendere dall'auto, altre sono troppo strette per la stessa auto (si pensi agli incroci di Via del Monte o Via Montegrappa con via Indipendenza), altre ancora sono costellate di rastrelliere, fittoni, dehors che ne comprimono il passaggio. Non parliamo poi della pavimentazione, spesso malandata, delle suddette laterali, che impedisce a molti disabili di allontanarsi dal proprio veicolo una volta giunti in prossimità della T.

Ma per il Comune tutto va bene, quasi che una mappa di accessibilità possa essere tracciata sulle tavole di Tuttocittà, anziché attraverso sopralluoghi mirati e ragionati sul posto, controllando le misure sul campo - non in linea d'aria - e monitorando tutte le variazioni in corso (cantieri, banchetti, ecc... ) che possano in qualche modo modificare la veicolabilità della zona. Spiace riconoscere che la piantina in questione altro non sia che mappa colorata del centro, non certo una mappa di accessibilità. Definirla così, anzi, è un insulto a chi di accessibilità si occupa davvero e per essa ha sempre combattuto.

Veniamo ora a Via Volturno. Tra tutte le laterali di via Indipendenza, era una delle poche davvero veicolabile per l'intera tratta, un punto di accesso fondamentale, quindi, per chi dovesse avvicinarsi in auto all'invalicabile area T. Ma d'ora in poi quei disabili che se ne servivano per approssimarsi in Via Indipendenza dovranno allungare ulteriormente il proprio tragitto. Metri in più che, per chi sta su una carrozzina manuale o si serve di tripodi e stampelle, diventano chilometri.

Non sarà certo il famoso trenino che passerà nella T durante le feste a rappresentare una risposta valida per tutte le persone con difficoltà a deambulare. La ressa per salire e scendere da un mezzo pubblico, la distanza tra le fermate – solo 3, stando alle notizie ufficiali - i sistemi di ammortizzazione precari che nelle vie del centro sottoporrebbero chi soffre di patologie osteoporotiche a una sollecitazione esagerata rendono un simile mezzo inadatto a molti. Sembra inoltre che il trenino transiterà solo in via Ugo Bassi e Rizzoli, lasciando quindi via Indipendenza del tutto scoperta. In questo scenario la pedonalizzazione di via Volturno si rivela ancora più drammatica.

Trenino o navette a parte, garantire e tutelare l'apertura al traffico di quelle laterali millantate dal Comune stesso come veicolabili per le auto a servizio dei portatori di handicap è un dovere che questa Giunta in primis dovrebbe accollarsi, nel rispetto e nella coerenza delle proprie scelte.

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