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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Saragozza / Via XXI Aprile 1945

Via XXI Aprile, anziano derubato e picchiato: aggressori catturati in Puglia

Procacciatori di contratti per forniture di energia, si erano introdotti con l'inganno in casa di un 79enne, lo avevano legato a una sedia con il cavo del televisore, picchiato e derubato

I Carabinieri hanno arrestato un italiano, V.F., 20 anni, residente a Gaggio Montano, e T.A., marocchino, 19 anni, residente a Zollino (LE) per rapina e lesioni. 

I due giovani sono responsabili di una brutale aggressione avvenuta il 30 maggio scorso in via XXI Aprile, quando si sono introdotti in casa di un 79enne, lo hanno legato a una sedia con il cavo scart del televisore, picchiandolo violentemente e infine derubandolo. La vittima, a seguito del pestaggio, aveva subito serie conseguenze ed era stato ricoverato all'Ospedale Maggiore per due mesi con diverse lesioni e fratture. 

L'arresto è stato eseguito dai militari del nucleo operativo bolognese in Puglia, dove V.F. si trovava in vacanza, mentre T.A. aveva raggiunto la residenza dei genitori, ma era in procinto di tornare nel proprio paese. Il GIP di Lecce ha convalidato la cutodia in carcere del marocchino, pluripregiudicato per furti e maltrattamenti, ritenuto di indole violenta (si è avvalso della facoltà di non rispondere) e ha disposto gli arresti domiciliari a Gaggio Montano per l'italiano, incensurato, che ha ammesso le proprie responsabilità. Gli arrestati erano impiegati in un'azienda bolognese che procaccia contratti per una multiutility, entrambe risultate estranee ai fatti. 

L'anziano aveva incontrato per strada V.F. ricevendo vantaggiose offerte di forniture di energia, ottenendo il suo rifiuto, ma tuttavia i due avevano suonato e l'uomo aveva aperto, credendo che fosse la moglie, così è stato immediatamente colpito e legato a una sedia con il cavo scart: hanno messo a soqquadro l'abitazione continuando a pestarlo, infine hanno portato via 3mila euro appena ritirati nel vicino ufficio postale di via Turati e la borsa della moglie che non conteneva denaro. 

"La memoria delle vittime in questi casi non aiuta, benchè il 79enne abbia fornito una descrizione precisa del loro abbigliamento - ha detto ai cronisti Giuseppe Musto, comandante della compagnia Bologna Centro - è stata determinante la celerità dell'indagine". Per gli inquirenti non si tratta di una rapina premeditata, ma lascia sconcertati questo episodio da "Arancia Meccanica, l'efferatezza decisa sul momento e il loro sangue freddo" continua Musto che invita gli anziani, spesso vittime di rapine e truffe "a cercare il coinvolgimento di vicini e parenti, a non aprire la porta agli sconosciuti, a usare accorgimenti anche blandi, come la catena alla porta d'ingresso, e a chiamare il 112 o 113 anche solo per chiedere informazioni".  

LE INDAGINI.  La borsa della moglie del 79enne era stata rinvenuta a un centinaio di metri dalla sede dell'azienda dove i due giovani lavoravano, così sono partite le indagini, coordinate dal pm Luca Tampieri. I tabulati telefonici acquisiti dagli inquirenti avevano rivelato un intenso traffico nei momenti precedenti l'aggressione, per poi interrompersi subito dopo, mentre i filmati delle telecamere di sorveglianza installate nella zona, mostravano chiaramente due ragazzi benvestiti, muniti di cartellina, entrare e uscire dal palazzo, per poi separarsi. 

La brutta storia finisce così in Puglia, in provincia di Lecce: il 19enne, che si era licenziato nei giorni successivi alla rapina, è stato catturato nell'abitazione di residenza, a Zollino, ma stava per lasciare il paese, invitato anche dai genitori, esasperati dal comportamento criminale del figlio. L'italiano era tornato tranquillamento a lavoro ed è stato ammanettato mentre trascorreva le ferie a Santa Cesarea Terme. 

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