Coronavirus, come siamo arrivati fin qui? Dalle prime notizie alla quarantena | VIDEO
Due le date già impresse nella memoria: 23 febbraio e 8 marzo
Ci siamo, il 18 maggio è finalmente arrivato. La cosiddetta fase 2 comincia per davvero e da lunedì l'Italia tornerà ad una semi-normalità; sebbene il virus sia ancora da sconfiggere, chi può riparte. Ma come siamo arrivati fin qui? All'inizio, fine gennaio e inizio febbraio, si sentiva parlare di coronavirus solo se in riferimento alla Cina, ma da lì a poco purtroppo tutto sarebbe cambiato.
Due, tra tutte, le date che sono già impresse: il 23 febbraio, quando c'è una prima chiusura in Emilia-Romagna, e l'8 marzo, quando con un ulteriore dpcm che supera il precedente, di qualche giorno prima, il presidente del consiglio Giuseppe Conte chiude tutta l'Italia. Nessuna zona rossa, un'unica zona protetta. Poco dopo partirà il lockdown (quasi) totale.
Una doppia quarantena, prima fino al 3 aprile, poi estesa al 13, ma difatti fino al 3 maggio cambierà poco. Marzo è il mese più duro anche nella nostra regione. Medici, politici, infermieri, lo dicono tutti, lo ripetono come un mantra: "Limitate i contatti, state in casa e uscite poco". Le piazze sono vuote e i negozi chiusi, si fa uno sforzo immane per convertire gli ospedali e i reparti in tempi record. "Se non state in casa, la sanità va in ginocchio", dice il primario delle Malattie Infettive del Sant'Orsola, Pierluigi Viale, nel momento più delicato dell'epidemia, il 18 marzo.
Con questo video, sicuramente non esaustivo, percorriamo questa lunga quarantena rivedendo alcuni momenti degli ultimi tre mesi. Sperando di non voltarci mai indietro, se non per ricordare e imparare dagli errori commessi.