rotate-mobile
Cronaca Santo Stefano / Via dell'Osservanza

Recupero di Villa Aldini, ipotesi per un referendum delle idee

Alla splendida dimora napoleonica a terrazzo sulla città servono fondi per la ristrutturazione, ma anche della proposte su cosa farne dopo

Un referendum per chiedere ai cittadini di Bologna come vorrebbero trasformare Villa Aldini. E' la proposta avanzata dal consigliere di Insieme Bologna, Giulio Venturi, intervenuto durante la commissione dedicata al futuro della villa storica fatta costruire agli inizi del 1800 da Antonio Aldini, allora ministro di Napoleone.

"Spesso vengono calate delle decisioni dall'alto e invece potremmo chiedere ai cittadini, magari anche dando delle opzioni, quale destinazione vogliano dare alla villa", spiega Venturi, sottolineando che come amministrazione "non possiamo permetterci che si parli di questo spazio come un luogo di abbandono".

L'idea di Venturi non dispiace all'assessore comunale alla Cultura, Matteo Lepore, che però ridimensiona subito la portata e l'impatto della consultazione. "Magari un referendum è complesso e costoso, abbiamo anche altri strumenti, a partire dal bilancio partecipativo. Ma io non ho problemi", dice Lepore, il quale però partirebbe dal dare voce a chi ha competenze storiche e culturali.

Tra questi, il Fondo ambiente italiano (Fai), l'Università di Bologna e la Fondazione Villa Ghigi, enti con i quali il Comune ha già avviato un dialogo in merito. "Perché non far diventare villa Aldini un museo delle telecomunicazioni? Guglielmo Marconi a Bologna non ha un museo dedicato", avanza la consigliera della Lega, Mirka Cocconcelli, sottolineando quanto "accogliere dieci disperati in quella struttura non va bene", in riferimento all'uso che ne è  stato fatto negli ultimi anni, quando negli spazi della villa sono statiavviati percorsi di accoglienza migranti.

"E' sicuramente suggestivo -replica Lepore- ma voglio ricordare che esiste già un museo dedicato a Marconi, ed à Sasso Marconi" e siccome "noi siamo una Città metropolitana dobbiamo lavorare per rafforzare quello". Non solo, per Lepore trasformare una villa sui colli in un museo, anche da un punto di vista di fruibilità dei visitatori, "sarebbe come costruire il Louvre sull'Everest".

L'assessore ricorda anche che lo spazio va ripensato "in un'ottica di sostenibilità economica" e spiega "che servono sette milioni di euro (solo per il restauro), perciò si deve individuare un progetto che non diventi undebito per i cittadini".

Infine, Lepore sollecita anche "chi ha ruoli di Governo di aiutarci, invece di bacchettarci", dice, riferendosi alla sottosegretaria al ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, anche consigliera in Comune a Bologna per la Lega. Visto che al governo "purtroppo siamo amici della Lega, e dobbiamo convivere per un po', almeno sfruttiamolo. Se Borgonzoni vuole dare una mano noisiamo a disposizione". (Saf/ Dire)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Recupero di Villa Aldini, ipotesi per un referendum delle idee

BolognaToday è in caricamento