Villa Aldini: sgombero dei rifugiati, tensione e gesti di autolesionismo

Una ventina di rifugiati africani sono stati sgomberati ieri da Villa Aldini, lo stabile di via dell'Osservanza, dove insieme ad altri stranieri sono stati ospitati per più di due anni, nell'ambito del programma 'emergenza Nordafrica'.

Momenti di tensione e due ospiti, secondo quanto riferisce l'associazione '3 febbraio', avrebbero compiuto gesti di autolesionismo: uno sbattendo la testa contro una vetrata, un altro tentando di soffocarsi con una corda. Entrambi sono stati fermati e soccorsi dalle forze dell'ordine e dai volontari delle associazioni. Ad essere sgomberate sono state, a quanto si è appreso, 24 persone provenienti in gran parte dalla Nigeria e dalla Libia, ma anche da Somalia, Eritrea e da altri paesi, tutti con permesso di soggiorno per motivi umanitari e alcuni richiedenti asilo politico.

Lo sgombero sarebbe motivato dal fatto che, dopo la conclusione del programma 'emergenza Nordafrica' a fine febbraio scorso, Villa Aldini deve essere destinata dal Comune ad altri scopi di carattere sociale.

A luglio, una cinquantina degli stranieri ospitati nell'edificio si sono trasferiti in una nuova residenza messa a disposizione dall'amministrazione, le ex scuole Merlani di via Siepelunga. Per i restanti rimasti invece in via dell'Osservanza, è arrivato lo sgombero. Il Comune avrebbe messo a disposizione una decina di posti al dormitorio di via Sabatucci, che però non sarebbero sufficienti. Secondo l'associazione '3 febbraio', che lunedì scorso in vista dello sgombero aveva organizzato un presidio in Piazza Nettuno, è necessario uscire dall'emergenza e approntare politiche di accoglienza giuste e dignitose. Nessuno di loro, come rifugiato, può infatti lasciare l'Italia per raggiungere altri paesi europei.