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Cronaca

Villa inferno, chiesto il processo per 15 persone

Fine delle indagini per il gruppo che ruotava attorno a un giro di cessione di droga consumata durante feste a luci rosse, nelle quali è stata coinvolta anche una allora minorenne

Si appresta a entrare nel suo capitolo processuale l'inchiesta ribattezzata Villa Inferno, un presunto giro di feste durante le quali venivano offerte generose quantità di cocaina e dove si consumavano rapporti sessuali, anche di gruppo, nei quali è stata accertata la presenza almeno di una allora 17enne.

Sono 15 le persone a vario titolo indagate dalla procura della repubblica di Bologna, per le quali si chiede il processo con le accuse di spaccio, induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico, oltre che di una tentata truffa per una vicenda parallela finita nel fascicolo.

18 mesi di indagini: tutto partito prima del lockdown

 Il caso emerse dopo le dichiarazioni della stessa ragazza, che allora aveva 17 anni, dopo che da tempo non era tornata a casa, insospettendo la madre. Da allora furono avviate le indagini, mentre i primi arresti e le notifiche di garanzia scattarono nell'autunno successivo. Tra gli indagati con le posizioni più rilevanti c'è il proprietario dell'immobile, Davide Bacci, dove si ritiene siano stati consumate la droga e i rapporti con la 17enne.

Tra gli altri indagati vi sono anche professionisti e diversi insospettabili della Bologna 'bene', mentre un altro filone di indagine si è concentrato sul flusso di stupefacente che riforniva le feste in questione, dove due degli indagati hanno un noto passato nel mondo dello spaccio. L'udienza preliminare è stata fissata per il 22 ottobre alle 9.30 nell'aula bunker del carcere bolognese della Dozza, davanti al gup Alberto Gamberini.

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