Comune, sarà più facile installare pannelli fotovoltaici nei palazzi del centro
La giunta è intenzionata a eliminare tutti i vincoli presenti in questi edifici non legati alla Soprintendenza
Sarà più semplice costruire pannelli fotovoltaici nei palazzi del centro storico. O per lo meno questo è l’obiettivo che si pone il Comune di Bologna che intende modificare il regolamento edilizio così da togliere quei vincoli oggi esistenti in certi edifici comunque non legati alla Soprintendenza. La misura rientra tra le azioni che la giunta guidata dal sindaco Matteo Lepore intende mettere in campo all’interno della variante al Pug (Piano urbanistico generale), la cui approvazione è prevista per il prossimo gennaio. In mezzo, un lungo iter che prevede anche il parere di Arpae e Città metropolitana, oltre a un periodo di consultazione della città. Una variante, afferma Lepore, “che punta ad attirare grandi investimenti per avere grandi trasformazioni e consentire a Bologna di rigenerare senza consumare nuovo suolo”. "Abbiamo avviato percorso con un confronto con gli Ordini e le associazioni di categorie per ragionare assieme sugli sturmenti del territorio, guardando anche al regolamento edilizio e agli altri strumenti in vigore. L'obiettivo è rendere sempre più efficace l'azione amministrativa e la trasformazione della città in base ai suoi bisogni", ha spiegato a Palazzo d'Accursio l’assessore all’Urbanistica Raffaele Laudani.
Continua la rigenerazione sul modello Dumbo
In questa ottica, continueranno gli interventi di riqualificazione e rigenerazione delle aree dismesse seguendo l’esempio di spazi come il Dumbo e l’ex scalo Ravone. DumBO è lo spazio di rigenerazione urbana temporanea nato nel 2019 che ha messo a disposizione della città – dopo anni di disuso – quasi 40.000 metri quadrati dell’ex scalo merci Ravone, di proprietà di FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane). DumBO è stato premiato come best practice del Nord Italia “per il recupero di un ex scalo-merci delle Ferrovie dello Stato e la sua trasformazione in centro inclusivo per attività culturali ed economiche.
La delibera riguarda però anche, come sottolinea Lepore, il tentativo di governare meglio le scelte di riqualificazione della città, rigereando le aree dismesse senza consumo di suolo e dando al Comune gli strumenti per intervenire sulle scelte. Ad esempio inserendo un limite di altezza degli edifici nelle aree con altezze omogene - l'obiettivo è evitare casi come quello delle Due Madonne, appunto - oppure regolamentando i volumi massimi realizzabili. Infine, annuncia Laudani, "attraverso il Piano per l'abitare, che verrà presentato prossimamente, saranno promossi interventi per incrementare l'offerta abitativa in locazione rivolta alle categorie che oggi hanno difficoltà nel trovare casa in affitto", come alcuni studenti (soprattutto stranieri), giovani coppie e lavoratori.