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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Chiamate insistenti, botte, poi la violenza sessuale: stalker in arresto

Violenza sessuale aggravata e continuata, rapina aggravata e lesioni. Di questo dovrà rispondere un cittadino albanese, arrestato dalla polizia, dopo lunghe vessazioni ai danni della vittima

Violenza sessuale aggravata e continuata, rapina aggravata e lesioni personali. Di questo dovrà rispondere  C.D., nato in Albania nel 1981, pregiudicato e irregolare su territorio. La Polizia di Bologna lo scorso 17 marzo ha dato esecuzione ad un provvedimento di ordinanza di custodia cautelare in carcere emesso a carico dello straniero, che avrebbe abusato sessualmente, poi malmenato e rapinato una badante ucraina. 

E' il vice questore aggiunto Elena Jolanda Ceria a ricostruire tutta la storia, che è una storia di stalking: "La donna riceveva continuamente messaggi e chiamate dall'uomo, il quale le diceva prima di essere innamorato di lei e poi la insultata in una forma tipica di bipolarismo. La vittima ha tenuto più volte a chiarire che non c'era stata alcuna relazione fra lei e l'albanese e che non aveva nulla a che fare con situazioni simili, tanto meno con giri legati al mondo della prostituzione".  

Tutto è cominciato quando una donna italiana, che lavora nel settore immbiliare, ha fatto intervenire l'albanese per un cambio di serratura: mentre la badante ucraina era fuori Bologna infatti, il suo appartamento era stato occupato illegalmente, necessitando poi degli interventi per garantirle sicurezza.

Questo il loro primo incontro, dunque, avvenuto nell'ottobre 2015: poi un caffè al bar, la richiesta di ospitalità per una notte e nulla di più. A seguire però sono cominciate le prime chiamate insistenti, la presenza imposta e gli atteggiamenti violenti, sfociati in calci, pugni, la rottura del setto nasale, la distruzione di due cellulari, fino alla violenza sessuale, denunciata infine dalla donna alla Polizia. Nel dicembre del 2015 l'uomo è stato fotosegnalato, con richiesta al pm di custodia cautelare.

Il 17 gennaio un agguato sotto casa, un'altra violenza sessuale, calci e pugni nell'appartamento della donna, che è stata poi anche rinchiusa nella stanza da bagno: ha urlato, chiesto aiuto, ma lui era scappato e a lei non è rimasto che farsi medicare e cambiare abitazione. Ma anche il trasferimento non è servito. L'ha trovata anche al suo nuovo indirizzo e il giorno della donna, l'8 marzo le ha lanciato dei vasi. Pochi giorni dopo, il 15 marzo, le ha lanciato addosso delle caselle delle lettere. 

Per la Polizia non è stato facile individuarlo, visto che non ha dimora, residenza ed è anche irregolare. Ma poi lo hanno riconosciuto proprio mentre stava chiamando la donna da una cabina telefonica al Fossolo: così il 17 marzo scorso è stato ammanettato. Scattata la custodia cautelare per violenze sessuali continuate e aggravate, per rapina (aveva portato via dei soldi alla donna) e per lesioni. 

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