Parenti e caregiver negli ospedali: "Fateli rientrare, personale più libero per emergenza-urgenza"
La proposta della capogruppo FI Castaldini in Regione: gli accessi nel 2021 al pronto soccorso in ripresa ma crollati rispetto al pre pandemia
Riaprire le visite nei reparti degenti per caregiver e parenti, lasciando libero del personale che può essere riassegnato nelle sezioni a più alto stress, come per esempio l'emergenza-urgenza.
Lo ha proposto Valentina Castaldini, consigliere regionale e capogruppo Forza Italia Emilia-Romagna e coordinatore delle commissioni PNRR, in commissione Politiche per la salute e Politiche sociali dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, durante la quale l'assessore alla salute Raffaele Donini ha presentato l'ipotesi di una intesa tra Regione e sindacati.
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"Sistema non a misura di malato"
"Le misure proposte -commenta Castaldini- sono per l’ennesima volta un tentativo di rispondere asettico e non a misura di cittadino e di malato. Infatti, nonostante la pandemia sia praticamente alle spalle e le restrizioni siano terminate in ogni ambito, risultano precluse le visite a parenti e assistiti in praticamente tutti i reparti di tutti gli ospedali".
Così "le donne che partoriscono lo fanno da sole, ad eccezione di un’ora di permesso solamente per una persona, chi affronta una lungodegenza o un post-operatorio lo fa senza un sostegno costante, chi si rivolge al pronto soccorso è obbligato ad accedere senza un accompagnatore".
Di qui l'esortazione di Castaldini a "riaprire, e farlo omogeneamente su tutto il territorio, i reparti a chi si prende cura dei degenti, anche perché è un sollievo non solo chi entra in ospedale con un problema o una patologia che guarisce prima e meglio, come dimostrato da numerosissimi studi svolti negli scorsi decenni, ma anche per chi in ospedale ci lavora e viene sollevato dai compiti di cura e di accudimento che un volto amico può dare".
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Gli accessi ai pronto soccorso durante la pandemia
Il primo dato che salta all’occhio è che il numero di accessi nei pronto soccorso regionali, sempre in crescita nell’ultimo decennio fino al 2019, dal 2020 a causa della pandemia gli ingressi hanno subito un crollo, soprattutto di codici verdi e bianchi, di oltre 600 mila utenti, un calo di più del 30%.
Nel 2021 la situazione ha dimostrato una tendenza in crescita verso i dati degli anni precedenti ma comunque gli ingressi sono stati mezzo milione in meno rispetto alle annualità precedenti. (In allegato i dati con i grafici di ogni provincia).
Gli accessi Ausl Bologna: crollo negli anni del Covid
I dati sugli accesi al Pronto soccorso hanno registrato un vero e proprio crollo durante gli anni della pandemia. Da circa 240mila accessi all'anno dei dieci anni precedenti si è arrivati ai 165mila del 2020, per poi risalire ai 185mila del 2021.