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Zaki, domani l'udienza, l'amico al presidio: "La sua salute si sta deteriorando" | VIDEO

All'evento anche l'ex sindaco Merola. Palazzo del Podestà in giallo per la liberazione. Noury (Amnesty): "Non vorremmo festeggiare un altro Natale con Patrick dietro le sbarre"

Alla vigilia di un'altra udienza per conoscere il destino di Patrick Zaki, anche ai giardini Margherita di Bologna si è tenuto un presidio organizzato anche da Amnesty International in sostegno dello studente 28enne in carcere preventivo da 22 mesi per alcuni reati politici, in attesa di giudizio Al Cairo.

Tra le voci in favore dello studente prigioniero nel carcere di Manzoura, c'è anche l'amico Mohammed Hazem Abbas, che non ha risparmiato critiche al governo italiano. "Abbiamo ancora un po' di speranza- dice Abbas- siamo qui tutti insieme oggi per provare a mettere pressione sul Governo, anche se non siamo molto fiduciosi del fatto che cambi qualcosa".

Patrick Zaki trasferito in altra prigione: "Temiamo per le condizioni di vita"

Secondo l'amico di Patrick, infatti, "non c'è stata abbastanza pressione internazionale sul Governo egiziano: è necessario che aumenti. Il Parlamento italiano ha deciso di dare la cittadinanza italiana a Patrick, ma il Governo non ha dato esecutività alla legge".

Abbas continua a essere preoccupato per le condizioni di Zaki, che è stato trasferito nella prigione di Mansura, dove domani si celebrerà il processo e dove "era già stato maltrattato in passato", ricorda l'amico dello studente egiziano. Patrick, spiega ancora Abbas, in cella "dorme per terra, ha problemi alla schiena e alle ginocchia, per non parlare del suo stato mentale che si sta deteriorando. Speriamo che finisca presto questo incubo".

Al presidio era presente anche il sindaco di Bologna Virginio Merola. "Alla vigilia di un'udienza importante -dichiara l'ex primo cittadino- la nostra richiesta è quella che Patrick Zaki venga liberato subito e possa tornare ai suoi studi nella "sua" Bologna".

Noury (Amnesty): "Speriamo meglio, temiamo peggio"

Per il portavoce di Amnesty Riccardo Noury, se "Patrick verrà condannato -mette in chiaro Noury- la nostra campagna proseguirà. E se si arriverà a chiedere la grazia, vogliamo che su quell'atto ci sia anche la firma, politica, del premier Mario Draghi. E' veramente il momento che l'Italia, con tutte le sue Istituzioni, dice che quella di Patrick è anche una storia italiana".

Secondo Noury, del resto, "anche un solo giorno di carcere per Patrick è stato troppo. Speriamo di non arrivare oltre, perchè il 7 gennaio è il Natale dei copti e vorremmo che Patrick lo festeggiasse con i suoi. Il 7 febbraio saranno due anni dal suo arresto e vorremmmo non arrivare quel giorno a fare un'altra manifestazione. Il 7 febbraio 2022 vorremmo essere di nuovo qui con Patrick, e non senza".

Palazzo del Podestà illuminato di giallo

Intanto, in segno di solidarietà alla causa, il comune di Bolognaha illuminato di giallo Palazzo del Podestà. "Un giallo pieno di speranza- scrive sui social il sindaco Matteo Lepore- è quello che illumina stasera il Palazzo del Podestà di Bologna. È il nostro modo, uno dei tanti, per dire a Patrick Zaki che siamo qui ad aspettarlo. Domani, dopo una serie di rinvii, dovrebbe iniziare il processo. Bologna sarà al suo fianco".

Al presidio prende invece parola anche il neorettore dell'Ateneo di Bologna, Giovanni Molari. "Attendiamo l'udienza di domani con preoccupazione, sperando ci siano buone novità- dice il rettore- e qualora non ci siano, ripartire immediatamente per continuare a tenere alta l'attenzione è ciò che possiamo e dobbiamo fare in questo momento".

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