rotate-mobile
Cronaca

Una lettera di Zaki dall'Egitto: "Sto bene. Amici di lavoro e dell'Università di Bologna, mi mancate tanto"

Gli attivisti che stanno seguendo il caso del ricercatore Patrick George Zaky, in carcere in Egitto dal 7 febbraio divulgano un documento scritto di suo pugno che rassicura sulle sue condizioni fisiche

Una lettera di Patrick George Zaki alla sua famiglia: "Sto bene e sono in buona salute, spero che anche voi siate al sicuro e stiate bene. Famiglia, amici, amici di lavoro e dell'Università di Bologna, mi mancate tanto". Questo un estratto dello scritto divulgato dalla la rete di attivisti di Patrick Libero che rassicura sulle condizioni del 27enne egiziano studente Unibo in carcere in Egitto dal 7 febbraio 2020. Patrick rischia fino a 25 anni di carcere per 10 post di un account Facebook, che la sua difesa considera "falso", ma che ha consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.

Le parole di Patrick George Zaki scritte il 21 giugno scorso

Sono le prime notizie dirette che la famiglia del ragazzo riceve dai primi di marzo e la lettera in oggetto sarebbe stata scritta il 21 di giugno. Delle buone notizie tutto sommato, anche se la preoccupazione per lui non può che restare viva: gli attivisti che stanno seguendo il caso del ricercatore dell'Alma Mater hanno pubblicato alcuni paragrafi della lettera, fra cui anche il passaggio che parla degli amici e dei colleghi. "Cari - scrive Patrick - sto bene e in buona salute, spero che anche voi siate al sicuro e stiate bene. Famiglia, amici, amici di lavoro e dell'università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto io possa esprimere in poche parole. Spero che stiate tutti bene e che il Coronavirus non abbia colpito nessuno dei nostri cari". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Una lettera di Zaki dall'Egitto: "Sto bene. Amici di lavoro e dell'Università di Bologna, mi mancate tanto"

BolognaToday è in caricamento