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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Zecchino d'Oro post Covid. La direttrice: "Ai bimbi mancano gli abbracci ma non vedono l'ora di cantare"

I 16 piccoli solisti dell'edizione numero 63 sono stati scelti nonostante tutte le difficoltà. Già al lavoro in sala di registrazione, Sabrina Simoni racconta l'esperienza: "In parte disorientati, ma bravissimi. Molti di loro hanno dato lezione di determinazione"

Sabrina Simoni dirige il Coro dell'Antoniano da 25 anni ed è lei che ci racconta, facendo una breve pausa dalle registrazioni, l'edizione numero 63 dello Zecchino d’Oro, quella segnata dalla forte esperienza della pandemia. I 16 piccoli solisti che vedremo sul palco il prossimo inverno sono già stati scelti e arrivano da otto diverse regioni d’Italia (nessun bolognese!): dopo le prime fasi di selezione che si sono fatte a distanza, quella finale si è potuta svolgere il 2 settembre dal vivo rispettando naturalmente le disposizioni di sicurezza. Ecco l'intervista a Sabrina Simoni. 

Come lo Zecchino d'Oro ha trascorso questo difficile periodo? Quali sono state le difficoltà più grandi che avete affrontato e come siete arrivati alle selezioni e alle finali? 
"Onestamente di particolari difficoltà non ne abbiamo avute, anche se la cosa che manca di più ai bambini e che manca anche a noi è quella di muoversi con disinvoltura e potersi abbracciare. Ne risentono molto e ce lo hanno detto più volte che è molto bello stringersi e che è brutto non poterlo fare. Da un punto di viista operativo le selezioni sono state possibili perchè nella prima fase i bambini hanno mandato i video nei quali cantavano le canzoni e si è fatta così una buona scrematura potendo abbinare i brani ai singoli concorrenti. Lo Zecchino d'Oro non è un talent, ma una gara di canzoni che cercano il loro miglior interprete. A parte le modalità e il rigoroso rispetto delle regole per la sicurezza come il distanziamento e il cambio e l'igienizzazione dei microfoni, tutto si è svolto come sempre. Non possiamo però ancora sapere come sarà la versione televisiva, non riusciamo a dire come cambierà la trasmissione anche se stiamo studiando tutte le possibilità e gli scenari che potranno profilarsi a dicembre, quando andrà in onda". 

I bambini che partecipano allo Zecchino d'Oro sono piccoli visto che vanno dai 4 ai 9 anni. Cosa ci racconta di quelli con cui sta lavorando per questa edizione resa perticolare dal periodo complesso? Come cambierà lo Zecchino d'Oro per effetto del Covid? 
"La media dell'età è di 5/6 anni. Li percepisco in una situazione di ipersensibilità e a volte appaiono un tantino spaesati nell'intercettare qualcosa emotivamente o adegursi alle novità. L'esperienza dello Zecchino d'Oro è già di per sè straordinaria e si somma a quella della pandemia. Sono però bimbi che si controllano e hanno già assorbito le nuove modalità, ma che come accennavo, sentono il bisogno degli abbracci che non si possono più scambiare". 

Potrebbe una canzone dello Zecchino raccontare la pandemia dal punto di vista dei bambini?
"I testi delle canzoni che ascolterete quest'anno sono stati composti e scelti pre-Covid, probabilmente potrebbe accadere il prossimo anno. Lo Zecchino d’Oro durante il lickdown aveva però regalato alle bimbe e ai bimbi di tutta Italia una mini-canzone intitolata Andrà tutto bene (Restiamo insieme) che è stato condiviso sui socialIl brano, ideato dall’Antoniano, con la collaborazione musicale di Alessandro Visintainer, è stato un modo per diffondere un messaggio di speranza attraverso la musica, ma soprattutto un’occasione per coinvolgere i bambini a cantare". 

Se hai bisogno di un abbraccio
Ecco questa è la canzone
Che se il mondo canta insieme
Porta a destinazione
Un pensiero, una speranza
Un applauso per chi cura
La carezza delicata
Per qualcuno che ha paura
Non sei solo, siamo tanti
Nord e  Sud, guarda quanti!
Arcobaleni a milioni
E sorrisi tra i balconi!
Anche se lontani
Ci stringiamo un po’ di più
E se restiamo insieme
Andrà tutto bene!
Andrà tutto bene!

Pensando ai 16 selezionati e lavorando con loro a stretto contatto, come li descriverebbe?
"Sono tanti anni che dirigo il coro e seguo lo Zecchino d'Oro (ben 25!) e dev dire che i bimbi di quest'anno erano particolarmente felici. La cosa originale di questa edizione è che alcuni di loro hanno passato la selezione al quart tentativo (due bambine in particolare) e questo denota una forte determinazione: hanno colto lo spirito e la loro determinazione è stata di ispirazione per i genitori". 

A livello di spettacoli dal vivo, di prove e di fruizione di eventi culturali molto sta cambiando in adeguamento alle disposizioni anti-Covid. Nel vostro caso c'è qualcosa che è cambiato irreversibilmente? "Nessun cambiamento irreversibile. Dobbiamo solo abituarci a convivere con queste modalità per poi riconquistare le posizioni che avevamo prima cercando intanto delle soluzioni tecniche e tecnologiche che possano sollevarci in questo momento e consentire all'essere umano di esprimersi anche nell'arte". 

Qualche anticipazione su quello che vedremo a dicembre? "Una cosa che posso dire è che abbiamo diversi nomi illustri fra gli autori delle canzoni. Per fare un paio di nomi di chi ha scelto di scrivere per i bambini ci sono Simone Cristicchi e Tricarico. L'atmosfera al momento è entusiasmante i piccoli non vedono l'ora di cantare". 

Le canzoni in gara alla 63ª edizione e i nomi dei solisti che le interpretano insieme al Coro dell’Antoniano: 

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