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Cronaca Zola Predosa

Zola, ripartiti i lavori del nido. Il Sindaco: "L'Italia si sveglia adesso, ma la Regione corre da anni"

Dopo lo stop nel 2019 per le vicende legate al fallimento dell'azienda costruttrice, si riparte

I lavori per la realizzazione del nuovo Asilo Nido al comparto Zola Chiesa, sono ripartiti, come conferma in una nota il sindaco Davide Dall'Omo che espirme "Una grande soddisfazione che sarà superata soltanto dal taglio del nastro dell’inaugurazione". 

"Percorso difficoltoso, a volte sconfortante"

I lavori, racconta il primo cittadino, si erano interrotti e bloccati a primavera del 2019, in seguito al "fallimento del Gruppo Maccaferri (che tra le sue controllate aveva anche l’azienda che stava eseguendo l’opera), dopo un percorso difficoltoso, a volte sconfortante e lungo oltre 3 anni, fatto di incontri, trattative, perizie, risvolti legali, con in mezzo una pandemia che per mesi ha sospeso tutto e tutti, e una guerra con tanto di crisi energetica e bolla speculativa che ha mandato all'aria tutti i quadri economici delle opere pubbliche, aver fortemente tenuto il punto non mollando mai un attimo l’obiettivo e aver agito con determinazione e risolutezza, alla fine ci ha portato al risultato atteso: la transazione di un importo congruo della fideiussione assicurativa che era a garanzia dei lavori, la ripresa in capo al Comune dell’opera, l’indizione di una nuova gara d’appalto, l’aggiudicazione ad una nuova impresa, ed ora il riavvio del cantiere per provare ad avere, a settembre (con una corsa contro il tempo), il nostro nuovo asilo. Un grande lavoro", continua dall'Omo "Dell’Assessore all'Urbanistica Ernesto Russo, dell’ufficio Lavori Pubblici e dell’avvocatura comunale, innanzitutto, che insieme ringrazio". 

"Mentre il paese Italia, si sveglia adesso, la Regione Emilia Romagna da anni corre"

"Mentre il paese Italia, si sveglia adesso (sempre meglio tardi che mai) rispetto all'importanza del primo ambiente di socializzazione e formazione che gli asili nido rappresentano, la Regione Emilia Romagna da anni corre - sottolinea il sindaco -  e lo fa insieme e grazie ai Comuni come il nostro che ben prima del PNRR per le strutture, e dei primi fondi statali dedicati agli Enti Locali per la gestione degli asili (tra l’altro, ironia della sorte, andati tutti – 120 mln su base nazionale – ai Comuni che hanno basse coperture del servizio per aiutarli ad innalzare i posti da mettere a disposizione, lasciando 'cornuti e mazziatiù' tutti gli altri che, come noi, da anni invece investono cifre da capogiro per cercare di garantire un posto a tutti, o quasi, gli iscritti), ha fatto di questo servizio una politica centrale del proprio agire amministrativo e, soprattutto, del proprio sviluppo e futuro. Dedicando grandissime risorse del proprio bilancio".

Quanto costa un bimbo al nido

Il sindaco fa notare che "pochi (anche coloro che del servizio nido usufruiscono), infatti, sanno che un bambino al nido costa – al Comune – circa 1.000 € al mese e che la retta che viene pagata dalle famiglie, per volontà e scelta politica, copre mediamente solo il 30% di questi costi per non rendere troppo gravoso il peso economico famigliare. Il resto è tutto sul bilancio comunale. Ad inizio del mio mandato, assicuravamo poco meno di 130 posti ai nidi pubblici, oggi siamo oltre i 160. Quest’anno abbiamo anche avviato una sezione per accogliere i bambini fin dai 9 mesi anziché i 12 a cui storicamente eravamo abituati". 

Quindi risulta molto faticoso "soprattutto far tornare i conti e la gestione ogni anno (ne sanno qualcosa all'ufficio scuola e la nostra Assessora alla scuola Giulia Degli Esposti che, unitamente al personale dei nostri nidi, ringrazio per il lavoro incessante fatto su questo fronte; "salti carpiati" compresi). Ma la soddisfazione e l’orgoglio sono impagabili.
Tuttavia, anche volendo e riuscendo a finanziare nuovi posti, da un paio di anni almeno, per i numeri che abbiamo e vogliamo soddisfare, siamo arrivati al limite delle strutture ed abbiamo bisogno di spazi aggiuntivi. Spazi che il nuovo asilo ci permetterà di avere. Con caparbietà, visione e tanto delle nostre forze, continuiamo a guardare avanti. Il futuro, è ora", conclude Dall'Omo. 

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