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Cronaca Zona Universitaria / Largo Respighi

Zona U, giovani e lavoro: 'Noi schizzinosi? Io lavorerei anche per 600 euro al mese"

Un rapido confronto con alcuni giovani e studenti in zona universitaria restituisce un quadro diverso da quello dipinto nei giorni scorsi, dopo il caso del ristoratore di Castel San Pietro Terme che non riusciva a trovare una cameriera

Lavorare a 500-600 euro al mese, magari d'estate, magari nei weekend. Almeno a parole, i giovani che frequentano la zona universitaria e che hanno accettato di parlare con Bolognatoday sono tutt'altro che choosy, schizzinosi: una caratteristica attribuita spesso agli under 35 sfaticati, che non vogliono fare lavori cosiddetti umili o non in linea con le loro aspettative.

Il tema è stato risollevato di recente e portato sulle pagine della cronaca nazionale grazie alla vicenda di un albergatore-ristoratore di Castel San Pietro Terme, che qualche giorno fa lamentò come i pochi che si presentarono in risposta al suo annuncio di lavoro -un posto da cameriera, per cena e colazioni, con dimestichezza con le lingue straniere- avvessero avanzato premesse condizioni e prebende, come le vacanze estive e l'orario esclusivamente feriale. E alla fine il ristoratore non riuscì a riempire l'organico della sua sala cene, almeno nelle prime settimane.

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"No, non metterei davanti le mie vacanze a un lavoro estivo" risponde a caldo una ragazza, intervistata in Largo Respighi "sicuramente accetterei: le vacanze le ho già fatte da piccola, ora devo puntare più in alto" commenta.

"Lavorare per 500-600 euro al mese? Certo che sì, e lo farei anche in estate se non fosse che devo laurearmi a novembre, e devo rimanere concentrata" ammette una studentessa in dirittutra d'arrivo con il suo percorso di studi.

"Credo proprio che lavorerei anche nei weekend -ammette un ragazzo seduto ai tavolini de La Gazzetta- se non altro per permettermi vacanze più generose in seguito" scherza.

"Sono una che si sbatte, anche per aiutare la famiglia a mantenere i miei studi" dichiara infine un'altra studentessa, dopo aver anche lei ammesso che accetterebbe un lavoro dalle condizioni severe. E aggiunge: "Un giovane 'choosy'? No non ne conosco. In sincerità non penso che esistano, non ne esistono le condizioni".

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