La Bologna che non ama gli animali: maltrattamenti, combattimenti e traffici delle mafie
INTERVISTA | Il criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV Ciro Troiano traccia il quadro e commenta i numeri, in aumento nel bolognese, dove i fascicoli sono aumentati del +17,39%
A Bologna, nel 2021, si contano 108 procedimenti e 45 indagati per reati a danno di animali. Rispetto all'anno precedente i fascicoli sono aumentati del +17,39% circa, passando da 92 a 108, mentre gli indagati sono diminuiti del -15,09% passando da 53 a 45". E' il dato che arriva dal "Rapporto Zoomafia 2022", redatto dal criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV Ciro Troiano.
Alla sua ventitreesima edizione, il documento analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità con il patrocinio della Fondazione Antonino Caponnetto, fondata nel 2003 a Firenze in onore del magistrato è finalizzata alla lotta contro la mafia e la criminalità organizzata attraverso lo studio e la pubblicazione di report sulle infiltrazioni della criminalità in Italia e in altri paesi. "I dati che analizziamo - spiega Troiano - sono relativi ai reati consumati in quei distretti e riguardano la violazione delle legge a favore degli animali e quindi si va dai maltrattamenti al bracconaggio, inclusa l'uccisione. Fra questi reati alcuni possono essere commessi da gruppi organizzati. Pensiamo al traffico di cuccioli: facile che riguardi associazioni o comunque concorso fra più persone. I dati fotografano la situazione legata ai reati, ma non necessariamente c'è una corrispondenza con un pericolo di infiltrazione".
Quali sono i casi più comuni?
"Quelli che si consumano fra le mura domestiche, spesso derivanti da un rapporto malsano con gli animali e da una cultura retrograda che non riconosce i diritti di esseri viventi che spesso vengono invece trattati come oggetti. Pensiamo per esempio all'abbandono di 'qualcosa' che non ci va più bene o ci impegna troppo".
Quando segnalare casi sospetti alle forze dell'ordine?
"Sottolineo che stiamo parlando di reati. Segnalare un maltrattamento o un presunto maltrattamento è un dovere del cittadino e basta una chiamata alla Polizia o ai Carabinieri. Accettando alcuni comportamenti rischiamo di legalizzare la criminalità quando invece va impedita la sofferenza degli animali".
Non ci sarebbe traffico di cuccioli se non ci fosse un mercati di animali di razza. Cosa pensa sulla scelta di comprare un animale da compagnia?
"Gli animali sono amici e io gli amici non li compro. Ma questo è quello che penso io. L'errore sta nel considerare che nel canile si trovino cani di serie b e scatta così il meccanismo per cui un cane o un gatto diventano merce o un bene di lusso quando sono di fatto dei compagni".
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Collaborazione con le Procure: da qui arrivano tutti i dati sui reati contro gli animali
Come funziona e quali dati costituiscono il rapporto? L'Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV ha chiesto alle Procure Ordinarie e a quelle presso i Tribunali per i Minorenni i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2021, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali. Per l’Emilia-Romagna le risposte sono arrivate da 8 Procure Ordinarie su 9 (non ha risposto la Procura di Forlì).
Nel 2021 nell’ambito territoriale di 7 Procure emiliane su 9 che hanno fornito dati sia per il 2020 che per il 2021, rispetto al 2020, c’è stata una diminuzione del -7,35% dei procedimenti penali per reati a danno di animali, e una diminuzione del -14,60% del numero degli indagati. In base ai dati ricevuti, possiamo stimare che nella regione nel 2021 sono stati registrati almeno 740 fascicoli per reati a danno di animali (circa il 7,88% di quelli nazionali), con un’incidenza pari a 16,63 procedimenti per 100.000 abitanti; e almeno 310 indagati (circa il 5,95% di quelli nazionali), con un tasso di 6,96 indagati ogni 100.000 abitanti.
Traffico di cuccioli e personaggi della ‘ndrangheta insediata nel nostro territorio
"Significativo il fatto che nella regione sono stati registrati, negli ultimi anni, tutti i reati analizzati dalla nostra ricerca – dichiara Ciro Troiano. - Tra i delitti riscontrati, va segnalato il traffico di cuccioli. Non mancano però interessi più inquietanti: nel ricco mercato del traffico di animali da compagnia, infatti, si sarebbero infilati anche personaggi della ‘ndrangheta insediata nel territorio, come sarebbe emerso da dichiarazioni di collaboratori di giustizia nel corso del procedimento Aemilia. Suscita particolare preoccupazione anche il bracconaggio organizzato con importanti indagini su gruppi dediti ai traffici di avifauna catturata illegalmente sia in Italia che in altri Paesi europei".
"La violenza a danno degli animali è sempre grave"
"L’attività dei Carabinieri Forestali nell’ambito della tutela della fauna a livello regionale è preziosa - spiega ancora Troiano - solo nel 2019 sono state denunciate 129 persone e accertati 188 reati che hanno portato a 106 sequestri e a 25 perquisizioni. Desta molto allarme anche la pesca di frodo ad opera di gruppi organizzati che mettono in pericolo l’ittiofauna. Ovviamente i dati che abbiamo analizzato sono relativi a tutti i reati a danno di animali e non solo a quelli attribuibili ad organizzazioni criminali. I casi più diffusi, infatti, sono quelli perpetrati quotidianamente da singoli cittadini, che spesso nascono da un malsano rapporto con gli animali e da una cultura retrograda che non riconosce loro diritti. Deve essere chiaro – conclude Troiano – che la violenza a danno di animali è sempre grave, indipendentemente dalle forme che assume e da chi la perpetra".