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Cucina

4 giovani e un sogno realizzato: un laboratorio di cucina vegetale. Il pranzo è nella dabba, consegnato in bici

Il progetto di food delivery è nato durante il periodo del primo lockdown, i 4 soci fondatori si sono incontrati con lo stesso sogno che dopo oltre un anno di progettazione sono riusciti a realizzare

È una storia di incontri, passione per la cucina e amore per l’ambiente, quella che fa muovere i primi passi a Passo Nomade, laboratorio di cucina vegetale che apre i battenti a Bologna con caratteristiche decisamente innovative:

cucinare per la pausa pranzo, utilizzando prodotti locali e preparando piatti equilibrati e sani che nutrono con gusto e donano energia.  I pasti sono consegnati in contenitori a scomparti che vengono recuperati dopo l’uso per avere zero impatto sull’ambiente: la dabba.

La Filosofia di Pasto Nomade: gusto e sostenibilità

Nasce così, nel quartiere San Donato, in via Lanzarini, il laboratorio Pasto Nomade, un luogo dove si può ritirare il pranzo o riceverlo direttamente in ufficio o dove si desidera tramite servizio di delivery in bicicletta. “L’obiettivo è quello di trasformare la pausa pranzo lavorativa, un momento spesso trascurato, in un’occasione per restituire energia e benessere al corpo e alla mente grazie ad un cibo gustoso, equilibrato e salutare, rendendo la pausa un momento di allegria e condivisione con i colleghi o le persone care”dichiarano i fondatori del progetto, continuando poi a spiegare: “Il pranzo viene consegnato nella tradizionale dabba in acciaio inossidabile su più livelli in modo da ridurre l’utilizzo di materiali e sostanze non riciclabili e inquinanti.” Nata in India per consegnare al lavoro il cibo che le donne preparavano a casa, questo sistema di delivery è vecchio di almeno 130 anni ed è stato scelto da Pasto Nomade per le consegne.

Ci sarà la possibilità di ritirare il pranzo anche presso gli hub partner che mettono a disposizione i propri spazi per il ritiro e la riconsegna del contenitore e in alcuni casi offrono anche l’evenienza di consumare sul posto. Il cliente potrà attivare formule di abbonamento usufruendo di una scontistica progressiva e  il  prezzo di vendita sarà accessibile a tutti, considerando il valore delle materie prime e della lavorazione  (si parte da 10 euro). E’ importante sottolineare che oltre al packaging  anche le consegne saranno etiche e sostenibili (consegne in bici e rider retribuiti ad ore e non a cottimo).

La cucina: sapori originali e materie prime fresche e di qualità

A capo della cucina sarà la Chef Pina Siotto , pioniera in Italia della cucina vegana e macrobiotica. Saranno reinterpretate in chiave vegetale sia ricette della tradizione italiana che piatti provenienti da diverse parti del mondo. Il menu cambierà ogni settimana a seconda della materia prima di stagione disponibile.

Saranno utilizzati fornitori locali e biologici in modo da alimentare un'economia circolare,  a richiesta ci sarà la possibilità di organizzare catering per eventi. Nelle preparazioni culinarie saranno privilegiati cereali integrali, legumi in chicchi, farine macinate dal produttore e verranno utilizzati ortaggi freschi, cucinati in modo semplice ma innovativo. I piatti offerti saranno completi dal punto di vista nutrizionale, comprendendo diversi elementi che andranno a bilanciare le proprietà delle pietanze.

L’origine del nome: Perché Pasto Nomade

Il nome Pasto Nomade racconta l’identità dei quattro soci fondatori del progetto, ognuno di loro ha infatti diversi background culturali ed esperienze di vita differenti.

Pina Siotto di origine sarda, Victoria Brandan argentina direttamente dal Gran Buenos Aires, Cristina Fiorese originaria di Bassano del Grappa, Alfredo Carlo nato a Bruxelles ma cresciuto a Roma. I percorsi biografici mobili del gruppo incidono anche sulla composizione dei  piatti che sono caratterizzati da sapori forti con sfumature distinte.

Le ricette - vegetali ma gustose - della chef Pina Siotto :

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