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La Patata di Bologna D.O.P.: tre ricette originali

E' stata considerata "frutto " del diavolo, poichè nasce sotto terra, ma era coltivata nell'orto botanico dell'Università di Bologna già nel 1657

La patata è stata considerata anche un “frutto ” del diavolo, poichè nasce sotto terra, ma era coltivata nell’orto botanico dell’Università di Bologna, nel 1657, benchè fosse considerata solo un medicamento. 

Dopo il passaggio delle truppe napoleoniche e vari conflitti, gli agricoltori  bolognesi iniziarono a coltivare le patate a scopo alimentare, così in seguito anche l’agronomo Filippo Re (che dà il nome anche alla costruzione della Facoltà di Agraria e alla via) le inserì nelle sue opere e un cardinale ne promosse e diffuse la coltura in tutta la provincia. 

Dopo la prima guerra mondiale, sul nostro territorio le patate erano coltivate su ben 4.900 ettari e venivano esportate.  Fra gli anni 60 e 70 si affermò la varietà “Primura”, selezionata in Olanda, e buona per tutti gli usi culinari; di seguito, a metà degli anni 70, nacque la prima e ancora unica “Borsa Patate”, luogo frequentato da produttori e commercianti per stabilirne il prezzo. 

La "Primura" si è imposta, da oltre 30 anni nella provincia di Bologna: di forma ovale, con polpa consistente e di colore giallo paglierino, ha una buccia liscia e chiara. Il Disciplinare per la patata di Bologna DOP è stato approvato in via definitiva dalla Comunità Europea ed ha ottenuto la protezione definitiva della denominazione a livello europeo con il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 766/2012 della Commissione del 24 luglio 2012.
Nel giugno del 2002 nasce il Consorzio Patata di Bologna DOP costola del vecchio Consorzio per la Patata Tipica di Bologna.

Ecco alcune ricette originali: 

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