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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cucina Centro Storico / Via Dè Gessi

Spaghetti alla bolognese: turisti dal Giappone per mangiarli, ristorante li mette nel menu

All'appuntamento presenti anche i promotori della discussa ricetta

Secondo appuntamento per gli 'spaghetti alla bolognese', finiti nel menu di un ristorante del centro storico di Bologna. La novità (anche se una prima volta c'è già stata, circa un mese fa, ndr) si può trovare al 'San Pietro' in via De' Gessi, gestito da Antonio Silvestri. A consumarli, una comitiva di 30 turisti giapponesi che l'altro giorno li ha gustati prima di un arrosto. Non era un pranzo come gli altri: accanto alla comitiva anche i promotori del discusso progetto di sdoganamento di quello che per molti bolognesi doc è ancora una specie di eresia. Gli spaghetti alla bolognese, appunto.

Già, perché da che mondo è mondo, gli spaghetti alla bolognese sono sempre stati un prodotto di ritorno del cosiddetto 'Italian sounding', ovvero l'unione degli spaghetti con il termine 'bolognese' che dovrebbe indicare un sugo molto ricco, variamente abusato negli ingredienti. Risultato, ovunque nel mondo gli 'spaghetti bolognese' si trovano cucinati nei ristoranti e scaffalati nei supermercati, ma non a Bologna, dove anche solo alla parola è possibile sentire mormorii e sussulti indignati. spaghetti bolognese (11)-2

A questa impostazione però c'è chi non ci sta: sono lo chef Stefano Boselli e l'avvocato Gianluigi Mazzoni, insieme per rilanciare quello che -dicono- è un prodotto, una ricetta, che esiste, anche nella storia. Il dibattito è annoso e anche la Bbc, come il sindaco Merola, si sono già espressi a riguardo. Mazzoni e soci tengono il punto però, sottolineando che  non solo gli spaghetti alla bolognese sono richiestissimi dai turisti stranieri, ma anche che la loro ricetta non è fuori dalla tradizione. Presenti alla giornata anche il giornalista enogastronomico Giancarlo Roversi e Manes Bernardini. Già diversi round si sono combattuti attorno agli spaghetti alla bolognese: l'accademia della cucina ha  da poco anche depositato una ricetta ufficiale, ma che prevede il tonno, e non il ragù, per disinnescare la polemica. Il comitato di Mazzoni e soci invece ne avevano fdepositato uno dal notaio, senza però ottenedere il via libera dall'accademia.

"Andiamo, le nostre nonne li facevano eccome" commenta Boselli, 61 anni, che precisa come gli spaghetti alla bolognese fossero in realtà una variante povera, un riutilizzo degli ingredienti dopo le grandi mangiate. "Quando dai grandi pasti vi erano rimanenze di ragù, il giorno dopo le 'zdore, le reggenti della casa, lo riutilizzavano imbastardendolo con quello che trovavano in cambusa. E' per questo che nel condimento degli spaghetti  alla bolognese ci sono più tagli di maiale e i piselli". L'avvocato Mazzoni portavoce del Comitato per la promozione della vera ricetta degli Spaghetti Bolognesi, invece affronta il tema da un altro punto di vista: "Gli spaghetti alla bolognese esistono, inutile girarci attorno. I turisti li vogliono, ma qui continuiamo a farci del male. Invece questo piatto può diventare un rappresentante, un cocchiere, per gli altri prodotti i prima classe della cucina emiliana".

Silvestri, dal canto suo, ha buone ragioni per essere contento. "Mi ha chiamato un tour operator da Praga e mi ha chiesto se potevo fa mangiare le comitive di turisti giapponesi, a patto che si servissero gli spaghetti alla bolognese. Ho accettato e da allora puntualmente ospito comitive di trenta persone. E gli spaghetti li ho messi anche nel menu esposto fuori".

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