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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Monzuno

Latte, un altro settore in crisi: "Costi esagerati, ne va della qualità. Gli scaffali potranno svuotarsi"

INTERVISTA - Guglielmo Fontanelli e le sue 95 mucche nate sui colli di Monzuno: "Non dimentichiamo che l'allevatore è un presidio, è custode del territorio"

Quello di Guglielmo Fontanelli è il "latte di Bologna". Lo produce grazie alle sue 95 mucche di razza Frisona, nate tutte sulle colline vicine a Monzuno. Una storia di famiglia e un'impresa che si tramanda di generazione in generazione, ma che una ventina di anni fa ha fatto un 'salto': "Quando sono diventato padre ho cominciato a pensare seriamente a cosa fosse meglio far mangiare ai miei figli. Ed è così che ho cominciato a trasformare il mio allevamento a qualcosa di diverso rispetto alla cosidetta normalità. Il che significava fondamentalmente nutrire i miei bovini all'80% con fieno e per il restante 20% a cereali. Nient'altro. E poi spazi più grandi e niente antibiotici. Il mio latte e la mia carne sono certificato come prodotti di montagna". 

E cosa sta succedendo con la guerra in Ucraina? Quali cambiamenti ha comportato, sempre che sia l'unico evento responsabile della crisi che state vivendo voi allevatori? 

"La Guerra ha fatto emergere un nervo scoperto. E tutti quelli che vantavano di utilizzare solo latte italiano, ecco che adesso che non arriva dall'estero ne sono sprovvisti! Forse non era esattamente così? E' il momento di farsi delle domande a riguardo? Scopriamo semplicemente che quel latte è latte mescolato: ce n'è di italiano e ce n'è di altro. Ricordiamo sempre che il nostro paese è quello che ha gli standard più severi. Come effetto adesso abbiamo tanti commercianti che ne cercano da acquistare...". 

E la crisi energetica quali effetti ha sui produttori 'piccoli' come lei? 

"I costi sono alle stelle. Un camion di farina che nel 2021 mi costava 3.500 euro adesso ne costa 7.300. La luce della stalla è passata da una bolletta da 300 euro al mese a 930. Potrei allungare l'elenco, ma credo che il senso sia stato colto: ecco che certamente acquistare latte altrove diventa molto più conveniente. Non solo: visti i costi elevati mantenere un allevamento diventa insostenibile e accade che gli animali meno produttivi vengano soppressi. Se gli artigiani in questo clima sospendono, noi piccole imprese chiudiamo. E le grandi aziende tendono a voler comprare delle realtà per togliere dal mercato alcuni marchi".  

Quanto costa produrre un litro di latte? Quanto vive una mucca e per quanti anni è produttiva?

"A una realtà come la mia il latte ha un costo di 55 centesimi al litro. I miei bovini hanno fino a 12 anni e producono ancora latte. Una cosa da sapere (anche rispetto al discorso di taglio economico che stiamo facendo) è che una mucca deve arrivare ai due anni di età prima di essere produttiva".

E come si può risparmiare? 

"Purtroppo il risparmio può andare solo a discapito della qualità del prodotto". 

E la qualità è una delle caratteristiche del prodotto italiano, giusto? Come si legge un'etichetta per capire se il latte è di maggiore o minore qualità? 

"L'Italia, come ho già accennato, è il luogo con le regole più severe in assoluto in termini di qualità. Faccio un paragone con un Paese dal quale le multinazionali (vista la crisi) potrebbero dover acquistare il latte, gli Stati Uniti. Mentre da noi il limite tollerato di aflatossina è 50, in USA è 500. Ecco, giusto per rendere l'idea. Per l'etichetta è molto semplice: se c'è il bollino UE il latte è di provenienza mista (Lituania, Polonia...) altrimenti c'è scritto prodotto da latte italiano". 

Rischiamo di vedere gli scaffali sforniti di latte? Così come è accaduto con l'olio di semi? 

"Sì, potrebbe accadere per le ragioni a cui abbiamo già accennato: costi troppo alti, produttori che chiudono o che vengono comprati dalle multinazionali". 

Ricordiamo la battaglia dei Cobas del latte, anche con scene che sono rimaste nella nostra memoria. E mi riferisco ai litri di prodotto gettati per terra, come segno di protesta...non è cambiato nulla? Se potesse chiedere qualcosa alla politica, cosa domanderebbe? 

"Quello che è successo è che l'economia e la finanza sono entrati nella politica. E' successo che con il regime delle quote latte noi ci abbiamo rimesso moltissimo: come una licenza che non vale più. Alla politica chiederei due cose: la prima è di essere inquadrati come allevatori custodi del territorio e la seconda, visto lo svuotamento della montagna, è quella di avere un approccio più lungimirante". 

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