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New Lat - Corticella: '3 progetti in ballo, ma nulla si sblocca. Parcheggiati 50 lavoratori'

Così Cgil, denunciando il destino sospeso dei dipendenti, in cassa integrazione senza 'prospettiva certa'. Mentre ci sarebbe più di un'alternativa papabile per rimetterli in pista: dall'ipotesi di un maxi stabilimento alla realizzazione di un complesso alberghiero dedicato a servizi

'Le lungaggini e le strettoie tecnico-burocratiche si sono sommate alle responsabilità della Società Newlat di aver voluto modificare ripetutamente i progetti illustrati, con l'unico risultato di procrastinarne interminabilmente e comunque oltre il tollerabile, i tempi previsti. Intanto circa 50 lavoratori (esclusi quelli operanti presso il "Mulino"), sono a tutt'oggi parcheggiati in cassa integrazione e non dispongono di alcuna prospettiva certa.' Così in una nota Cgil che fa il punto della situazione.

Tre sarebbero ad oggi le ipotesi che hanno interessato la soluzione della crisi occupazionale dello stabilimento di Bologna. Ovvero la realizzazione di un nuovo sito produttivo, sostitutivo di quello vecchio, cosi come previsto negli accordi sottoscritto presso il tavolo di crisi, tra i cui firmatari figurano Comune e provincia di Bologna. ( fine 2011 ). In alternativa la realizzazione di un nuovo unico grande stabilimento comprensivo anche delle attività lattiero casearie, da realizzarsi eventualmente nella provincia di Bologna, con la finalità di dare risposta alla riorganizzazione industriale del settore ed alle difficoltà occupazionali sorte sul territorio di Reggio Emilia. ( comunicato nel primo semestre 2012 ). Infine la passibilità di realizzazione di un complesso alberghiero con strutture dedicate ad attività di servizi quali, centro congressi, centro benessere, ristorazione etc. Tale progetto implica l'opzione di ricollocazione di tutti i lavoratori dipendenti del sito di Bologna. ( comunicato in giugno 2013 )

"A tutt'oggi e per motivi non ancora del tutto chiariti, - affonda il sindacato che segue i lavoratori - non è stato possibile dare il via al  confronto di merito su nessuno dei tre progetti, mentre si sono susseguiti rimpalli e ritardi sia nel presentare richieste chiare ed esaustive, sia nel rispondere tempestivamente con un sì o con un no da parte di chi sarebbe preposto a presidiare percorsi, procedure, vincoli e fattibilità'.  

La Flai e la Cgil, insieme alle Istituzioni che siedono al Tavolo di crisi della Provincia, sono  impegnate a costruire risposte e soluzioni occupazionali a favore dei lavoratori e delle lavoratrici, consapevoli delle difficoltà che persistono da ormai circa due anni. Le OO.SS, unitamente ai lavoratori chiedono alle istituzioni tutte un contributo ed un sostegno per dare soluzione a questa annosa e delicata vicenda e pertanto faranno richiesta di attivazione della Commissione Consiliare per le attività produttive del Comune di Bologna.

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