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Economia Gaggio Montano

Saeco, Regione fiduciosa: 'Salvare sia stabilimento che posti di lavoro'

Domani il primo tavolo di trattativa per il salvataggio. Costi : "Modello da seguire è quello Electrolux: finanziamenti per sviluppare l'azienda e strumenti come la formazione dei lavoratori". Sel graffia: 'Obiettivo salvare lavoro o solo ridurre danni'

Domani a Roma il primo tavolo di trattativa per il salvataggio della Saeco di Gaggio Montano, sull'Appennino bolognese. E in Regione Emilia-Romagna "siamo fiduciosi di vincere questa battaglia". A dirlo è l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, questa mattina a margine della seduta dell'Assemblea legislativa dedicata al dibattito sulla crisi dell'azienda di proprietà della multinazionale Philips.

"Domani sarò al tavolo col ministro- spiega Costi- per noi la Saeco è la priorità. Vogliamo salvare sia lo stabilimento sia tutti i posti di lavoro". Come Regione, continua l'assessore, "metteremo in campo tutte le possibilità che abbiamo e lavoreremo col Governo perchè questa previsione si avveri". Il modello da seguire, ribadisce Costi,  è quello Electrolux "ma rafforzato. Quindi finanziamenti per sviluppare ulteriormente l'azienda, anche in settori ulteriori, e anche altri strumenti come la formazione dei lavoratori".

SEL: SALVARE POSTI O SOLO RIDURRE DANNI? Intanto alla vigilia della discussione, in Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna  sulla vertenza Philips-Saeco, si era aperta una crepa nel fronte del "no" ai 243 licenziamenti decisi dalla multinazionale olandese. A far scoccare la scintilla ieri è stato il consigliere regionale di Sel Igor Taruffi, che in un post su Facebook ha scritto che "uscire da questa vicenda richiederà settimane e forse mesi, e difficilmente, per usare un eufemismo, ne usciremo così come ci siamo entrati". Secondo Taruffi, "se da un lato sarà' indispensabile che il Governo e la Regione trovino il modo di aprire una trattativa con la Philips, il vero tema è un altro: come riconvertire l'attività di interi stabilimenti produttivi per assicurare la continuità occupazionale nell'Appennino bolognese".
L'esponente vendoliano conclude la sua riflessione dicendo che "o si costruiscono condizioni in grado di consentire ad altri settori, ad esempio quello turistico, di recuperare i posti di lavoro che il comparto industriale non sarà forse più in grado di garantire, oppure saremo destinati ad un inevitabile declino".

A stretto giro di posta arriva la replica del segretario regionale della Fiom Bruno Papignani, che commentando il post di Taruffi scrive, "con tutta la mia amicizia, che se andiamo al ministero è grazie alla lotta dei lavoratori. Secondo aspetto, nemmeno abbiamo iniziato gli incontri e già parli di riconversione, cioè dai per scontato che bisogna mandare a casa dei lavoratori?". Papignani chiede quindi al consigliere di Sel se "la tua posizione è salvaguardare l'occupazione o diminuire il danno", cioè "fare in modo che la supposta sia diluita: sarebbe un film già visto, ma così non salviamo ''Appennino".

Lavoratori in presidio alla Saeco di Gaggio

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