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Acqua a peso d'oro, bolletta sempre più cara: dal 2007 a oggi lievitata del 43,3%

Così la situazione in Emilia Romagna. A Bologna una famiglia nel 2013 ha speso in media 352 euro per l'acqua, l'8,6% in piu' rispetto all'anno prima.Lo denuncia l'associazione Cittadinanzattiva, che ha diffuso oggi i dati dell'indagine fatta dall'Osservatorio prezzi e tariffe

Acqua a peso d'oro. Anche in Emilia-Romagna la bolletta è sempre più cara: dal 2007 a oggi è lievitata del 43,3% (+4,9% nell''ultimo anno), con lo stesso trend che è stato registrato a livello nazionale.

In media nel 2013 una famiglia emiliano-romagnola ha speso 406 euro per l'acqua (erano 388 nel 2012): la città piu' cara è Ravenna, con una bolletta che l'anno scorso è arrivata a 460 euro di media (erano 439 euro nel 2012: +4,8%). Lo denuncia l'associazione Cittadinanzattiva, che ha diffuso oggi i dati dell'indagine fatta dall'Osservatorio prezzi e tariffe. A partire dal 2007, dunque, "il costo dell'acqua non ha fatto che aumentare, in Emilia-Romagna come nel resto del Paese: +43,3% di media". Dietro Ravenna, la seconda città più cara è Reggio Emilia, con una bolletta media nel 2013 di 448 euro a famiglia. La piu' economica invece è Piacenza, con una spesa media a famiglia di 335 euro. Ma è anche la città dove il costo dell'acqua è aumentato di piu' tra il 2012 e il 2013: +13,2%.

A Bologna invece una famiglia nel 2013 ha speso in media 352 euro per l'acqua, l'8,6% in piu' rispetto all'anno prima (erano 324 euro). Sulla stessa linea Modena (354 euro nel 2013, +6,6%) e Rimini (361 euro), unico capoluogo di provincia in Emilia-Romagna ad aver visto diminuire il costo dell'acqua (-1,1% rispetto al 2012). Molto più salate le bollette a Forlì e Cesena (446 euro l'anno scorso, con aumenti tra il 3,5% e il 4,4%), Ferrara (441 euro, +4%) e Parma (422 euro, +4,7%). A livello nazionale, una famiglia italiana ha speso in media nel 2013 per l''acqua 333 euro. L''indagine di Cittadinanzattiva si è concentrata sui costi dell'acqua per uso domestico. I dati sono riferiti a una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua (compresa l'Iva al 10%).

Per quanto riguarda la dispersione idrica, la situazione in Emilia-Romagna è migliore rispetto alla media del Paese: nel 2012 il 24% di acqua è stato perso nei tubi contro il 33% di media italiana. Ma il trend regionale è in peggioramento: la dispersione nel 2007 era al 22%. Decisamente sopra la media regionale è Parma, dove viene perduto ben il 41% dell''acqua che passa nelle tubature. Un dato molto peggiore rispetto a sette anni fa, quando la dispersione era al 32%. Seguono, ma a distanza, Modena col 31% (era al 22%) e Bologna col 27% (era al 25%). Sotto la media regionale, invece, sono Ravenna, Forlì e Rimini, tutte e tre al 22% di dispersione idrica (nel 2007 erano tra il 17% e il 21%). Decisamente meno colabrodo appaiono le tubature di Piacenza (18%, ma era al 14% sette anni fa) e Reggio Emilia, dove solo il 10% di acqua va perduta e dove si registra, unica città in Emilia-Romagna, un netto miglioramento della situazione: nel 2007 la dispersione idrica era al 22%. Chiude Ferrara, che sette anni fa era al 30% mentre i dati 2012 non sono disponibili.

(agenzia Dire)

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