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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Crisi, aumentano le morosità nel condominio: crescita boom a Bologna + 33,8 %

La gente perde il lavoro e il badget delle famiglie è in picchiata. Sospendere il pagamento dell’affitto, comporta il rischio di sfratto immediato, allora si tende - sempre più - a non pagare le rate condominiali "perché si corrono meno rischi"

 Il triste scenario ormai noto della crisi che divora il reddito delle famiglie, la perdita del lavoro o la cassa integrazione si ripercuotono pesantemente sul settore immobiliare e soprattutto sul condominio dove sono aumentate le morosità nel pagamento delle rate. Con l’entrata in vigore, lo scorso 18 giugno, della nuova legge di riforma, l’amministratore di condominio è obbligato a rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi, non appesantendo quindi di ulteriori spese gli altri condomini, come avveniva in precedenza.
Se la crisi attanaglia le famiglie -illustra Confabitare – associazione proprietari immobiliari- "quelle che sono in difficoltà prima di sospendere il pagamento dell’affitto, che comporterebbe il rischio di vedersi intimare uno sfratto per morosità, sospendono prima il pagamento delle rate condominiali perché corrono meno rischi".

Nel corso del 2013 i dati confermano l’affermarsi di questo fenomeno in tutt’Italia con ampie percentuali, come emerge da una accurata analisi effettuata dall'associazione, che ha preso in esame l’andamento di questo fenomeno dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013 in tutti i capoluoghi di Italia rispetto all’anno precedente.

In testa alla classifica troviamo Bologna con un + 33,8 % poi Roma con + 33% , seguita da Napoli + 32,7% , Torino +31,8 %, Milano + 30 % , Catania + 29,6%, Firenze + 28%, Genova + 26,5%, Cagliari + 24,8 %, Palermo e Bari registrano rispettivamente un +23 ,7 % e un +22,6%, mentre Padova registra un + 21,3 % e in fondo alla graduatoria Venezia con un + 19%.

"Questi numeri - commentano dall'associazione proprietari immobiliari - dimostrano purtroppo l’ampio diffondersi di questo fenomeno, anche se va detto, che sempre più spesso, alcuni condomini approfittavano della situazione critica, per fare i “furbetti” e non pagare le rate, in quanto sapevano che difficilmente potevano essere presi provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno le cose sono cambiate".

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