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Economia

Sciopero all'Alcisa di Zola Predosa, i sindacati: '30 lavoratori a rischio'

La storica azienda produttrice della mortadella si ferma

Sciopero di 32 ore per i lavoratori dell'Alcisa, azienda del Gruppo Gsi (controllato da Parmareggio) da oggi. L'azienda sarebbe in pericolo, secono i delegati Flai-Cgil di Bologna a causa del piano industriale 2019-2021, giudicato "inaccettabile".

I sindacati riferiscono che per lo stabilimento di Zola, con 68 addetti a tempo indeterminato, non ci sarebbero investimenti, con una "riduzione delle produzioni (trasferimento cubetti di prosciutto cotto ed anche dei 'crudi')" verso altri siti del gruppo e un "aumento delle aree aziendali produttive non utilizzate e lasciate a se stesse". Flai-Cgil parla di "elementi che in modo indiretto determinano l'incremento dei costi di gestione rendendo per la direzione aziendale, alla scadenza del piano industriale, facilmente sostenibile che non ci sono le condizioni per la continuità dell'attività industriale a Zola Predosa".

Sarebbe a rischio una trentina di lavoratori, per questo il sindacato si mobilita con "salviamo l'Alcisa. Evitare che un altro pezzo del patrimonio industriale del territorio svanisca nel nulla" e invitano la direzione aziendale e la proprietà "a favorire risposte e soluzioni di salvaguardia occupazionali ed industriali". 

Il piano industriale dell'Alcisa è stato presentato a fine febbraio. Il sindacato ha convocato l'assemblea del personale che, martedì scorso, ha deciso per 32 ore di sciopero e il blocco degli straordinari.

Il piano industriale

Prevede 75 milioni di investimenti per il gruppo e uno solo su Alcisa e i manager "non sono stati in grado di darci una risposta sull'impiego di quel milione..." dichiara Vincenzo Grimaldi, della Flai. Se a questo si sommano le tante aree inutilizzate dello stabilimento e il fatto che al confezionamento degli snack al prosciutto cotto lavorano gli interinali, mentre la produzione della mortadella non raggiunge volumi tali da garantire l'organico pieno, si arriva a capire perchè per il sindacato l'azienda può arrivare a "sostenere la non sostenibilità economica dello stabilimento. Ecco perchè diciamo che rischia di sparire".

I lavoratori e sindacati incontreranno il sindaco di Zola, Stefano Fiorini, il tavolo di crisi inizialmente convocato il 5 aprile in Città metropolitana si è concordato di anticiparlo al 21 marzo. (dire)

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