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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Blocco sfratti, Confedilizia: "Illiberale e populista, per la prima volta scendiamo in piazza"

"La drammaticità del problema delle abitazioni e del settore commerciale che porta all’annientamento del diritto di proprietà, ci impone di reagire". Appuntamento il 25 ottobre in Piazza Maggiore

"Una misura demagogica che non penalizza solo i proprietari ma disincentiva tutto l’investimento dell’edilizia e sappiamo che in Italia 'se l’edilizia va, tutto va' ”. E' la posizione dell'Associazione della Proprietà Edilizia di Bologna, aderente a Confedilizia, resa nota dalla presidente, l'avvocata Elisabetta Brunelli, sullo stop all'esecuzione di tutti gli sfratti fino al 31 dicembre 2020, inserito nel cosiddetto "decreto rilancio" varato quest'estate

Gli associati Ape sono quindi decisi "pur non essendo persone da piazza (ben consci che tali forme di partecipazione attiva poche volte danno i risultati sperati)" di farsi sentire il prossimo 25 ottobre, dalle 9:00 alle 12:00, in piazza Maggiore, con una prima manifestazione che "sarà anche un momento utile per riflettere sull’importanza economica dei valori sottesi alla Proprietà e della Libertà - sottolinea Ape - la drammaticità del problema delle abitazioni e del settore commerciale che porta all’annientamento del diritto di proprietà, ci impone di reagire".

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Per gli associati si tratta di un "ennesimo illiberale e populista blocco degli sfratti è decisamente contrario non solo
al dettato costituzionale e al diritto naturale ma anche al semplice principio del buon senso. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo anche a seguito delle stupefacenti odierne dichiarazioni del Primo Ministro che ci vuol rassicurare del fatto che “non ci manderà la polizia in casa”.

Fondi dalla Regione 

Dal canto suo, la Regione, ha stanziato i contributi per chi ha ricevuto un avviso di sfratto e a chi, causa Coronavirus, tra marzo e maggio ha subito una diminuzione del reddito familiare di oltre il 30%. Possono accedere ai contributi, non solo i nuclei familiari - anche composti da una sola persona - che hanno ricevuto un avviso di sfratto (come avveniva negli scorsi anni), ma anche coloro che, pur non essendo destinatari di provvedimenti esecutivi di sfratto, dichiarino tramite autocertificazione di aver subito, una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 30% nel periodo marzo-maggio 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e di non essere nelle condizioni di pagare l’affitto di casa.

In Emilia-Romagna, sulla base dei dati in possesso della Regione, gli sfratti esecutivi per morosità evidenziano un calo rispetto al passato: prima della crisi economica, nel 2005 erano 3.504, passati a 4.471 nel 2007. La punta massima si è toccata nel 2012, con 7.406, mentre nel 2015 il numero è sceso a 5.916, per poi abbassarsi a 4.365 nel 2017 e toccare il minimo storico nel 2018 (ultimo dato utile) con 3.831 sfratti.
 

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