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"La Apple sfrutta, i lavoratori si ribellano": Cobas in presidio davanti al Tribunale di Bologna

L'Associazione Diritti Lavoratori spiega: "Lavoratori licenziati durante il periodo di prova, dopo aver firmato un contratto a tempo indeterminato". Domani sit-in di protesta in occasione dell'udienza sul ricorso contro il licenziamento di una lavoratrice

"La Apple sfrutta, i lavoratori si ribellano": così Cobas in una nota, lanciando un sit-in di protesta davanti al Tribunale di Bologna per il pomeriggio odierno, in occasione dell'udienza sul ricorso contro il licenziamento di una lavoratrice.
"Come Associazione Diritti Lavoratori - spiegano - siamo entrati in contatto con un gruppo di 7 lavoratori e lavoratrici licenziati/e dalla Apple Italia durante il periodo di prova all'Apple Store di Rimini dopo aver firmato un contratto a tempo indeterminato". 
Le mansioni dei 7 lavoratori fra loro erano differenti, ma "ciò che colpiva - aggiunge Cobas - dal racconto e dalle analisi collettive emerse in lunghe assemblee, erano i dispositivi totalizzati e di controllo agiti dalla Apple nei loro confronti; già a partire dal periodo iniziale del rapporto di lavoro viene inculcata l'ideologia aziendale per essere motivati al meglio alla funzione produttiva ovvero ai processi di vendita della merce. Per non parlare poi dello stress ripetuto nell'essere continuamente spostati di “staffettatura”."

Dei lavoratori licenziati però solo una, Sara, ha deciso di impugnare tramite il legale Cobas il licenziamento contro la Apple.
 “La cosa più dolorosa è che, dopo più di un anno – racconta Sara  - mi chiedo ancora il motivo del licenziamento dopo avermi fatto firmare un contratto a tempo indeterminato, tipologia di contratto 'grazie' al quale mi sono dovuta licenziare dal precedente lavoro. Non è forse una legittima aspettativa questa?"

Legittima aspettativa "disattesa - rimarca Cobas - se consideriamo il fatto che con le dimissioni dal precedente lavoro ed essendo stata licenziata per mancato superamento del periodo di prova Sara non ha potuto accedere a nessun ammortizzatore sociale. Potremmo per tanto dire che vi è in Apple un uso del contratto a tempo indeterminato come contratto atipico grazie ai tre mesi di durata del periodo di prova (come peraltro previsto dal CCNL del commercio) allo scadere dei quali si può essere licenziati per mancato superamento del periodo di prova e senza motivazione alcuna". Apple- chiosa Cpbas - " ha utilizzato, in questo caso, come mera manovalanza di ricambio, 1/3 dei neoassunti (7 su 21 neoassunti, su 50 lavoratori e lavoratrici occupate nel negozio) sacrificati al lancio e alla stabilizzazione dei profitti del nuovo Apple Store di Rimini".

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