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Economia Fiera / Viale Aldo Moro

Lotta all'artigianato abusivo: due provvedimenti dalla Regione

Con voto unanime, l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna ha approvato due risoluzioni sul tema dell'artigianato. La Giunta portavoce col Governo per una profonda riscrittura del patto fiscale Stato/imprenditori

Con voto unanime, l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna ha approvato due risoluzioni sul tema dell'artigianato. La prima - presentata dal gruppo Pd - chiede alla Giunta di proseguire nell'impegno economico e programmatico a tutela del settore artigiano; di dare piena attuazione alla L.R. 1/2010, prevedendo, come già avvenuto nel settore delle costruzioni, azioni tese a scoprire e reprimere il sommerso anche attraverso l'utilizzo della commissione e dell'Osservatorio regionale; di sostenere ed incentivare i protocolli e le Intese locali fra i vari Enti ed istituzioni competenti nel settore, e di portare avanti campagne informative e di sensibilizzazione dei consumatori rispetto ai danni sociali e ai rischi per la salute connessi all'abusivismo artigiano.

La Giunta, inoltre, dovrà farsi portavoce presso il Governo per una profonda riscrittura del patto fiscale fra Stato e imprenditori, basato sul concetto della necessaria correttezza rispetto alla normativa tributaria, sull'idea ineludibile che occorre premiare i capitali da lavoro piuttosto che quelli da rendita e che sono necessarie norme specifiche a sostegno della concorrenzialità delle piccole e piccolissime imprese.

Sul fenomeno dell'artigianato abusivo si sofferma anche il secondo documento approvato. Presentata dai consiglieri della Lega nord, questa risoluzione impegna la Giunta ad attivarsi, insieme ad Enti locali, Camere di commercio, Associazioni di categoria ed organi di Polizia, per mettere in atto un'efficace attività di contrasto. La presenza di questi artigiani abusivi, sprovvisti di qualifiche professionali ed in molti casi anche di partita Iva, causerebbe gravi danni agli artigiani regolari, innescando una forte e sleale concorrenza. Uno degli esempi più significativi sarebbe quello dei cosiddetti parrucchieri low cost, il cui successo è dovuto ai prezzi estremamente bassi, possibili grazie all'evasione fiscale ed all'uso di prodotti privi di qualunque garanzia igienico-sanitaria.

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