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Crollo Bio-on, le associazioni consumatori: "Ritardi autorità di vigilanza, gli illeciti noti da luglio

Sono circa 10.000 i risparmiatori coinvolti  nel crollo di Bio-on

Sono circa 10.000 i risparmiatori coinvolti  nel crollo di Bio-on, l'azienda produttrice di plastiche biodegradabili travolta dall'indagine per false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato decapitando il vertice societario.

"Anche in questo caso i risparmiatori e l'intero listino Aim (dedicato ai titoli di aziende destinate ad una forte crescita) pagano i ritardi di una autorità di vigilanza che, da luglio, aveva sul tavolo la questione ed era a conoscenza degli illeciti". Federconsumatori mette nel mirino anche Consob che "può intervenire sui titoli quotati su mercati al di fuori del listino Ftse Mib solo all'insorgere di problemi, ma è altrettanto noto come, una volta venuta a conoscenza del problema, si è ben guardata dall'intervenire. Un ritardo inaccettabile che ha consentito all'azienda di continuare indisturbata a presentare dati societari irreali, consentendo l'acquisto del titolo da parte di molti risparmiatori le cui azioni hanno perso quasi il 90% del loro valore". Poi, "a peggiorare la situazione si aggiunge anche il coinvolgimento della società di revisione Ernst & Young".

L'associazione dei consumatori "sta studiando le migliori strategie per tutelare gli azionisti coinvolti. In particolare sta verificando se i profili degli investitori fossero adeguati al grado di rischio dell'investimento e, soprattutto, se non ci fossero state intermediazioni 'poco equilibrate' che abbiano indotto i cittadini a investimenti incauti".

Antonio Pinto, legale di Confconsumatori, spiega che si studieranno "le condotte e le possibili responsabilità risarcitorie, in sede civile, di tre soggetti che dovrebbero svolgere funzioni di tutela del mercato dei risparmiatori che investono sull'Aim: il nominated advisor, lo specialista e la societa' di revisione. Infatti, se dopo aver studiato i documenti sociali resi obbligatoriamente pubblici, dovessimo verificare la sussistenza di gravi negligenze, i tre soggetti indicati sarebbero responsabili, in solido fra loro, per i danni cagionati ai terzi investitori, a seguito di propri inadempimenti o illeciti". Nel mirino, ognuno per le proprie specifiche competenze ci sono, quindi il Nomad della Bio-On, ovvero dalla quotazione e sino a settembre scorso la Envent Capital Markets con sede italiana in Roma; la società di revisione per i bilanci degli ultimi due anni, cioè Ernst & Young; e infine lo specialista, cioè Banca Finnat Euramerica "la quale, in una nota diffusa al mercato il 13 dicembre scorso, dinanzi a un prezzo di euro 53,60 ad azione, forniva l'indicazione di comprare, indicando come target price, ben 86 euro ad azione", segnala Confconsumatori. "La rete di protezione sull'Aim non ha minimamente funzionato e questo ha consentito di bruciare quasi un miliardo di euro di risparmio privato- dice la presidente di Confconsumatori Mara Colla- chiederemo a Borsa italiana se e quali provvedimenti intende adottare nei confronti delle figure professionali che avrebbero dovuto affiancare la Bio-On, anche a tutela dei piccoli risparmiatori".

Anche l'associazione dei consumatori Presidium Bologna si dice pronta ad azioni di tutela per salvaguardare gli investimenti dei risparmiatori "a fronte delle numerose telefonate ricevute da parte di molti bolognesi, preoccupati del destino dei loro risparmi". Presidium ha aperto un apposito sportello per fornire informazioni e consulenze. L'avvocato Giampiero Falzone, coordinatore della consulta legale di Presidium, spiega che "l'associazione, a fronte delle sollecitazioni e preoccupazioni dei piccoli risparmiatori, ha costituito un pool nazionale di avvocati specializzati per rispondere ai piccoli azionisti, disorientanti dagli ultimi accadimenti che hanno interessato Bio-on, al fine di offrire ogni iniziativa di tutela, tesa alla costituzione di parte civile nel procedimento penale per il risarcimento del danno, e delle ulteriori iniziative che sarà necessario adottare per salvaguardare, per quanto possibile, il proprio investimento". L'associazione non esclude anche di investire gli istituti bancari della vicenda e intanto sta organizzando un'assemblea pubblica di approfondimento a Bologna. A sua volta il Codacons si prepara a costituirsi parte civile e per mercoledì prossimo indice una assemblea aperta a tutti i possibili danneggiati da questa vicenda compresi i titolari di azioni della Bio On. L'appuntamento è all'hotel Bologna Airport di via Marco Emilio Lepido dalle 18 alle 20 per parlare delle "iniziative che è opportuno che ciascun danneggiato ponga in essere da subito" e sulla documentazione "che è necessario reperire per potersi un domani costituirsi parte civile in un eventuale giudizio penale". (dire)

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