Blocco stipendi poliziotti, sindacati minacciano: "Stop a deroghe dell'orario"
Le Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato minacciano per la prima volta lo stop agli straordinari relativi all'ordine pubblico (P.zza Verdi, Stadio, Stazione): "Messaggio forte e chiaro anche nella provincia di Bologna, decisione assolutamente necessaria in linea con la gravità della situazione"
Un autunno "caldo", anzi bollente, era prevedibile, dopo i dati negativi sulla crescita che hanno rovinato il rientro dalle ferie all'esecutivo e anche a molti cittadini. Ma ora ad alzare la voce sono le Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato che minacciano per la prima volta lo stop agli straordinari: "Sono anni che denunciamo il profondo stato di malessere dovuto al prolungamento di un blocco stipendiale che dura ormai da anni e che sta lentamente impoverendo un’intera categoria di lavoratori e sta svilendo le nostre indennità, erose dall’attuale potere d’acquisto" si legge in una nota della Camera del Lavoro di Bologna, a firma Siulp, Siap, Silp-Cgil, UglPdS, Coisp, Consap, Uil Polizia Anip.
Non ci sono soldi o meglio le risorse per sbloccare il tetto delle retribuzioni dei lavoratori pubblici, invariati da anni. Lo ha ribadito il Ministro Marianna Madia ieri sera anche dal Palco della Festa dell'Unità di Bologna; "Alla faccia dell'annuncite, siamo un governo che fa le cose e che non alimenta aspettative" aggiungendo "non possiamo dimenticarci di quello che c'è al di là di chi un lavoro, nel pubblico, ce l'ha".
Parole di comprensione sono arrivate dal Presidente del Senato Pietro Grasso, sempre dalla Festa dell'Unità: "Ho sempre apprezzato il lavoro delle forze dell'ordine nella mia precedente funzione, sono certo che le comprensibili manifestazioni di protesta non incideranno assolutamente sulla sicurezza del nostro Paese e che si potrà trovare un modo per venire incontro anche alle loro richieste".
I SINDACATI DELLA POLIZIA. Un "messaggio forte e chiaro al Dipartimento e pertanto, anche nella provincia di Bologna, come è già in corso in altri capoluoghi" scrivono "finché non riceveremo risposte rapide ed esaustive, quale forma di protesta incisiva a carattere nazionale, le scriventi Organizzazioni Sindacali in maniera rigida NON concederanno più, con effetto immediato: - le deroghe di orario relative all’ordine pubblico (P.zza Verdi, Stadio, Stazione e accompagnamenti da e per il Cara etc.etc); - i rinnovi delle deroghe agli orari non contrattualizzati". Inoltre, da oggi, 5 Settembre, non parteciperanno ai lavori delle Commissioni.
"Sappiamo bene che si tratta di una decisione grave, ma è assolutamente necessaria ed è in linea con la gravità della situazione. Essa rappresenta solo il primo passo di una nuova e più incisiva fase di lotta sindacale ad oltranza anche in risposta alle dichiarazioni fatte ieri dal Ministro M. Madia che annunciano il protrarsi del blocco dei contratti per il pubblico impiego"
"E’ sotto gli occhi di tutti come le condizioni lavorative ed economiche dei Poliziotti stiano raggiungendo livelli sempre più insostenibili" continua la nota "contrariamente all’assordante silenzio del nostro Ministro e del Dipartimento di P.S. oltre che delle Istituzioni a livello locale, stigmatizziamo come non siano mai state contemperate soluzioni migliorative delle condizioni di Poliziotti e Poliziotte ma solo soluzioni tampone ovvero temporanee, denunciamo alle Istituzioni e all’opinione pubblica, il progressivo deterioramento e l’acuto disagio professionale del personale".
Problematiche rimaste irrisolte che, per le organizzazioni sindacali che "si sono aggiunte e si stanno aggiungendo nuove e delicate questioni che minano e mortificano in maniera oltremodo pesante l’attività lavorativa del personale... Si aggiunge la consapevolezza di lavorare in contesti operativi sempre più difficili, con mezzi obsoleti e insicuri, in strutture fatiscenti che minano persino la dignità degli operatori, con un età media sempre più elevata che mette a rischio i livelli di efficienza dei servizi di sicurezza e di mantenimento dell’ordine pubblico, tenuto conto che la nostra “mission” è rivolta ai cittadini ed è destinata alla tutela delle istituzioni democratiche". Mancanza di una normale progressione di carriera attraverso i concorsi, l’allarmante assenza di strategia sulla sicurezza che prevede "uno smodato ricorso a pratiche emergenziali, come la gestione dei fenomeni di immigrazione e come l’approccio all’ordine pubblico e, ultimo ma non per importanza, i recenti testi del Decreto legge sulla riforma della P.A., licenziato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, che omologano il Comparto Sicurezza, per la sola parte relativa ai “doveri”, ai lavoratori del Pubblico Impiego, senza tener conto della nostra “specificità”. Per tutto questo, per molto altro e per il silenzio della nostra Amministrazione, noi diciamo BASTA!"