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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Bologna seconda città italiana per attrazione talenti

Lo rivela GTCI, lo studio presentato a Davos in occasione del World Economic Forum

114 città di tutto il mondo prese in esame, Roma è la prima delle italiane, al 64° posto, seguono Bologna (71°), Milano (73°) e Torino (79°) per attrazione di talenti,

Quest’anno il GTCI - Global Talent Competitiveness Index - studio presentato a Davos in occasione del World Economic Forum e realizzato da The Adecco Group, Insead e Tata Communications, si concentra sul talento imprenditoriale, su come questo venga incoraggiato, coltivato e sviluppato nel mondo e su come influenzi l’indice di competitività delle diverse economie. Lo studio evidenzia come stiano emergendo nuovi approcci per stimolare il talento imprenditoriale in cittadini che possano essere lavoratori “a prova di futuro”.

A livello nazionale, l’Italia è il 38° paese nel mondo per capacità di attrarre e coltivare talenti, perdendo due posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno e rimanendo dietro a paesi come Lituania, Brunei e Lettonia.

"Questi progressi sono particolarmente visibili in città dove gli ecosistemi delle Smart cities giocano un ruolo chiave per attrarre i talenti. I risultati infatti mostrano che quei Paesi e quelle città che si posizionano ai primi posti della classifica risultano anche essere i più aperti al talento imprenditoriale - si legge nella nota - contemporaneamente anche la digitalizzazione e la globalizzazione determinano un ruolo sempre più centrale per l’affermazione e lo sviluppo di questo tipo di talento.

Le città italiane si collocano tra la 64esima e la 79esima posizione, con Roma in testa (64), seguita da Bologna (71), Milano (73) e Torino (79), tra esse si inseriscono San Pietroburgo (63), Birmingham (68), Shanghai (72) e Zagabria (80). I nostri centri risultano particolarmente carenti proprio dal punto di vista della fidelizzazione dei talenti, a causa soprattutto di una media piuttosto bassa dei salari. Non bastano quindi i buoni risultati fatti registrate in merito alla capacità di crescere i talenti, grazie soprattutto alla presenza di istituti universitari che funzionano generalmente bene e che sono conosciuti anche all’estero.

Il paese più attrattivo a livello mondiale si conferma essere la Svizzera, seguita anche quest’anno da Singapore e USA. L’Italia, con il trentottesimo posto, è seguita da Arabia Saudita (39°), Bahrain (40°) e Slovacchia (41°) e si colloca alle spalle di Lettonia (37°) e Brunei (36°).

Tra i punti di forza del nostro Paese spicca la capacità di fidelizzare i talenti grazie ad un buon Sistema Paese e ad un ottimo livello di qualità della vita. Tra gli aspetti negativi invece emerge l’indicatore relativo alla capacità di attrazione dei nuovi talenti, influenzato dalla bassa penetrazione di investimenti stranieri e una presenza ancora troppo evidente di discriminazioni culturali e di genere.

 “Questi risultati confermano ancora una volta come la strada per permettere all’Italia di tornare ad essere un paese all’avanguardia nell’ambito dell’attrazione e fidelizzazione dei talenti sia ancora molto lunga”, ha commentato Andrea Malacrida, Amministratore Delegato di The Adecco Group Italia. “È fondamentale che gli attori istituzionali ed economici del nostro Paese collaborino sinergicamente verso due principali obiettivi: innovazione e occupabilità. La prima rappresenta il filo conduttore dell’economia del futuro, che punterà sempre di più su canali digitali e intelligenza artificiale, la seconda è invece il concetto che guiderà il mondo del lavoro nei prossimi anni. Come dimostrano le tante iniziative che The Adecco Group promuove sia in Italia che all’estero, è necessario puntare su percorsi di formazione e aggiornamento che possano mettere il lavoratore nelle condizioni di ricollocarsi più facilmente, anziché vincolarlo al suo posto”.

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