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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Dall'Antitrust ok alle clausole di Booking, albergatori imbufaliti: "I consumatori si facciano furbi"

Dente avvelenato per Federalberghi, secondo cui così si "ostacola la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti". Gli albergatori bolognesi sul piede di guerra: "Continueremo la nostra battaglia a favore degli utenti ai quali consigliamo di contattare sempre l'albergo prescelto per verificare la possibilità di condizioni migliori"

Ok dall'Antitrust alle clausole contrattuali di Booking proposte agli hotel partner. Termina così l'istruttoria avviata lo scorso anno per verificare le eventuali limitazioni della concorrenza connesse appunto all'utilizzo di queste postille.
La decisione lascia l'amaro in bocca agli albergatori bolognesi. Il Presidente di Federalberghi Bologna Celso De Scrilli non nasconde che "è profonda la delusione per il provvedimento" e promette battaglia. "Gli albergatori - avverte Celso - continueranno con forza la loro battaglia a favore degli utenti ai quali consigliamo comunque di contattare sempre l'albergo prescelto per verificare la possibilità di condizioni migliori".

Parole che fanno eco a quelle della federazione nazionale degli albergatori, che in una nota spiega: "L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l'esame delle clausole contrattuali che limitano la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione degli alberghi, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti. Il provvedimento dell'Antitrust fa piazza pulita della cosiddetta parity availability: gli alberghi potranno stabilire liberamente il numero e la tipologia di camere da porre in vendita sui diversi portali e sul proprio sito internet, senza alcun obbligo di riconoscere condizioni preferenziali ai grandi portali."
C'è delusione invece sulla soluzione concernente la parity rate: "gli alberghi italiani - spiega ancora Federalberghi -  potranno pubblicare prezzi diversi su portali diversi, ma dovranno offrire su Booking.com il medesimo prezzo pubblicato sul sito della struttura ricettiva. Gli alberghi potranno offrire sconti solo a chi li contatta sui canali offline, ad esempio quando un cliente invia una mail, telefona alla reception o si reca di persona in un'agenzia viaggi".

Il provvedimento comunque non è definitivo, cesserà i propri effetti tra 5 anni, durante i quali dovranno essere monitorati con attenzione gli effetti sul mercato.
“Netta insoddisfazione -afferma il Direttore Generale di Federalberghi, Alessandro Nucara- per una decisione che lascia in mezzo al guado gli interessi dei consumatori e delle piccole e medie imprese, a tutto vantaggio dei grandi portali. La seconda parte della soluzione -prosegue Nucara- lascia a dir poco perplessi, in quanto si muove in direzione opposta alla storia ed al mercato, imponendo inutili complicazioni, promuovendo l'utilizzo di canali di comunicazione obsoleti e finendo col penalizzare i consumatori e le piccole e medie imprese, a tutto vantaggio delle grandi multinazionali  dell'intermediazione."

“Nel confermare che Federalberghi ed Hotrec proseguiranno la propria battaglia in favore di un mercato più efficiente, -conclude il Direttore Generale degli albergatori italiani- invitiamo tutti i consumatori a ‘farsi furbi’ e ad adattare il proprio comportamento al nuovo scenario. Non accontentarsi quindi del prezzo pubblicato dai portali, ma controllare il sito dell'albergo o telefonare, per verificare la disponibilità di prodotti particolari e di altre soluzioni più vantaggiose che spesso sono disponibili e che queste regole astruse ci impediscono di pubblicizzare in maniera esplicita”.

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