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Pizzoli lascia Budrio e va a San Pietro in Casale? Il Sindaco Pierini: "Persa opportunità'

Avrebbe scelto San Pietro in Casale per impiantare un nuovo sito produttivo nell'area dell'ex zuccherificio. Il Sindaco: "Non si è colta un'opportunità importante: investimenti, lavoro, indotto"

"Non si è colta un'opportunità importante per Budrio, costruita con impegno dalle istituzioni pubbliche: investimenti, lavoro, indotto, insieme allo spostamento di Pizzoli Spa", così il sindaco di Budrio Giulio Pierini  sul suo sito chiarisce l'affaire APEA, l'area produttiva e commerciale che avrebbe dovuto ospitare la delocalizzazione dello stabilimento di Pizzoli Spa e una nuova area commerciale, a Cento di Budrio nell'area dove sorgevano le antenne Rai che aveva generato non poche polemiche.

Si stoppa dunque il progetto: "Nonostante gli impegni già sottoscritti dagli attori economici e nonostante il costante impegno dell'amministrazione comunale che in questi anni ha lavorato per consentire a un'importante azienda di Budrio di espandersi, restando nel territorio in cui è nata e cresciuta", è il rammarico del primo cittadino.

Pizzoli Spa ha rinunciato a spostarsi a Cento di Budrio e quindi decade l'accordo di programma e la successiva convenzione riguardante un progetto più ampio del solo stabilimento produttivo che pure ne è la componente fondamentale: l'accordo comprendeva anche la riqualificazione dell'attuale stabilimento di via Zenzalino Nord con la trasformazione da area produttiva a residenziale, atti formali firmati da tutti i soggetti coinvolti e approvati dal Consiglio comunale, nello scorso mandato amministrativo. Pizzoli avrebbe scelto San Pietro in Casale per impiantare un nuovo sito produttivo nell'area dell'ex zuccherificio.

"Da qualche anno, il Comune di Budrio ha ridefinito la propria pianificazione urbanistica per assecondare e sostenere la necessità di Pizzoli Spa di costruire il nuovo stabilimento, lavorando su un'area indicata proprio dall'azienda che l'aveva acquisita. L'iter pubblico autorizzativo è stato relativamente breve, visto che si parla di un'area precedentemente agricola trasformata in area produttiva e commerciale. Tutti i passaggi tecnici e amministrativi in capo al Comune di Budrio, alla Provincia di Bologna e alla Regione sono stati svolti in tempi solerti e in modo corretto rispetto al quadro normativo".

TEMPI LUNGHI? Difficoltà burocratiche nazionale "soprattutto in relazione allo spostamento/spegnimento dell'antenna a onde medie di Rai Way che ha comportato un allungamento dei tempi: dalla richiesta di spostare l'antenna alla sua demolizione sono passati circa 5 anni" specifica Pierini "è in questa lunga fase che si inserisce la Fondazione Benni che avrebbe potuto ospitare nella sua proprietà, a Vedrana, la delocalizzazione dell'antenna. Un'opportunità anche di carattere economico da cui avrebbe tratto beneficio il welfare budriese che la Fondazione da sempre sostiene. Successivamente vi è stato lo stop di 8 mesi determinato dalla Soprintendenza ai Beni culturali, per il tentativo di porre un vincolo storico e architettonico sulla Palazzina dell'Ex Centro Trasmittente ad onde medie di Budrio. Peraltro, la palazzina - impropriamente definita “di Marconi” - è stata difesa con forza dalle opposizioni che evidentemente non consideravano che la sua tutela avrebbe azzerato tutti i progetti pensati insieme alle aziende negli anni precedenti. Quel vincolo è stato superato a marzo 2013 con una decisione della Direzione regionale dei Beni culturali".

Formalmente, l'accordo di programma sarebbe ancora valido e offrirebbe l'opportunità ai soggetti privati di realizzare il progetto a Cento di Budrio, a partire dal nuovo stabilimento Pizzoli, chiarisce il sindaco, i lavori sarebbe potuti partire ad aprile 2013: come da accordi sottoscritti. il primo step sarebbe stato la creazione di un consorzio per la realizzazione delle opere di urbanizzazione: "Immediatamente dopo sarebbero potuti incominciare i lavori. Così non è andata. Ma incontriamo molto stupore tra i cittadini quando spieghiamo che, da un anno e mezzo, c'era la possibilità di incominciare a costruire gli stabilimenti. Dopo il superamento degli ostacoli descritti, da tempo la partita è nelle mani degli attuatori privati. Quello che è certo è che il Consiglio comunale si è espresso positivamente sulla costruzione di un impianto di cogenerazione proposto dalla Pizzoli spa, presso l'attuale sede. Questo è un segnale che conferma che nei prossimi anni a Budrio rimarrà la sede della società, nell'area dell'attuale sito produttivo. Rinnovando le congratulazioni alla Pizzoli Spa per l'accordo sottoscritto con Mc Donald's Italia circa due mesi fa, esprimiamo il nostro stupore e il nostro rammarico per una opportunità perduta, su cui tutti (soggetti pubblici e soggetti privati) hanno lavorato credendoci; un'opportunità concreta che oggi sfuma nonostante fosse a portata di mano".

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