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Economia

Camt trasferisce la produzione: scattano sciopero a oltranza e assemblea permanente

La mobilitazione, con presidio permanente di fronte alla sede di Villanova di Castenaso, scatterà lunedì 5 luglio

Camst, il colosso della ristorazione collettiva ha annunciato che da novembre potrebbe trasferire la produzione a Parma e Verona. Sarà quindi sciopero a oltranza e assemblea permanente per i lavoratori di Gastronomia italiana, la società controllata da Camst, come rende noto Flai, la federazione di Cgil che si occupa dei lavoratori dell'agro industria.

La mobilitazione, con presidio permanente di fronte alla sede, al 318 di via Tosarelli a Villanova di Castenaso, scatterà lunedì 5 luglio. 

"Il giorno 12 marzo 2021 la Direzione Aziendale di Camst aveva comunicato alla RSU e alla Flai-Cgil territoriale, contrariamente a quanto convenuto nel verbale di accordo siglato in data 26-10-2016, di aver abbandonato l’idea di vendere l’attività di GI, ritenuta dalla nuova governance, una linea strategica di sviluppo - scrive Flai in una nota - pertanto avevano provveduto a disdire il contratto di affitto dell’attuale stabilimento in via del Commercio Associato in Bologna, in quanto per rimodernalo ci sarebbe voluto un investimento impegnativo e nel giro di pochi mesi avrebbero individuato una struttura idonea, nell’area di Bologna, per riorganizzare le produzioni e avviare un processo innovativo".

"Il 12 marzo 2021 la Direzione Aziendale di Camst aveva comunicato alla RSU e alla Flai-Cgil territoriale, contrariamente a quanto convenuto nel verbale di accordo siglato in data 26-10-2016, di aver abbandonato l’idea di vendere l’attività"

Ma il 28 giugno 2021, riferisce il sindacato "le parti si sono rincontrate per fare il punto della situazione e l’Azienda ha comunicato l’intenzione di trasferire, a partire da novembre 2021, le produzioni presso i siti Camst di Parma e Verona senza aver ancora individuato un sito sul territorio Bolognese". Il 1° luglio 2021 si è svolta l’assemblea dei lavoratori per chiarire i punti critici e i problemi al centro del confronto con la Direzione Aziendale. 

"In particolare il tema della garanzia occupazionale, l’abbandono del tessuto produttivo e la scelta unilaterale dell’Azienda di procedere al trasferimento delle produzioni in altri siti, sono stati posti come elementi prioritari da discutere, presidiare e chiarire - precisa Flai-Cgil e la RSU che si dicono - pienamente impegnati a costruire le condizioni per ottenere le necessarie risposte e rassicurazioni, anche con l’attivazione del tavolo di crisi presso la città metropolitana - quindi invitano - la Direzione Aziendale a una seria ed attenta riflessione al fine di rivedere la propria posizione e fornire soluzioni immediate e condivise. Il nostro obiettivo di fondo resta comunque quello di favorire la crescita della competitività aziendale ed assicurare il mantenimento dell’attività sul territorio Bolognese e l’eventuale sviluppo dell’occupazione" conclude il sindacato.

Foto Flai-Cgil

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