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Povertà e giovani

Nuovi volti della povertà e la svolta degli aiuti digitali: "Studenti in difficoltà, 100 euro di credito per il cibo"

Una startup, una banca e un ente come Caritas danno vita a un progetto di inclusione sociale che tiene fortemente conto della dignità: "Squiseat regala crediti per l'acquisto di pasti di qualità a metà prezzo"

Chissà quanti studenti universitari non sanno che il loro compagno di corso, quello che vedono arrivare puntuale la mattina e che spesso è seduto lì di fianco, non ha dormito in un letto e magari non ha neppure mangiato. Lo racconta la Caritas di Bologna, attraverso la voce di Don Matteo, come anche la guerra in Ucraina abbia contribuito a situazioni come questa: "Universitari russi che da mesi non ricevono più bonifici, ma non solo loro. Sono in tanti a far fatica a studiare e mantenersi ed è a loro che abbiamo pensato quando siamo stati coinvolti in questo bellissimo progetto". Questo progetto è qualcosa di davvero speciale perchè mette insieme tecnologia digitale, sostenibilità, volontà di inclusione sociale e soprattutto dignità. 

L'unione fa la forza. Una buona idea da sviluppare, un progetto che funziona, una realtà disposta a investire su un progetto che punta a non sprecare tutto il cibo che resta invenduto o che avanza da un banchetto o da una festa, magari non più vendibile ma certamente ancora squisito perchè fresco e di qualità: "Facevo il cameriere durante l'università e io stesso ero costretto a buttare via tantissima roba ancora buona dopo gli eventi e le serate - racconta Alberto Drusiani, cofondatore di Squisieat insieme a  Luca Morosini, Gabriele Calarota e Ossama Gana - così insieme ai miei compagni abbiamo progettato un'applicazione volta all'antispreco ma diversa dai player simili che ci sono sul mercato. In sostanza la grande differenza è che si può scegliere cosa acquistare e lo si acquista a metà prezzo". 

 Le parole di Don Matteo: "C'è anche il tema casa" - VIDEO 

Dal progetto anti-spreco all'idea di uno strumento per l'inclusione sociale

Tre brioches a 2 euro, tre tranci di pizza a 4 euro, mezzo chilo di gelato artigianale a meno di 5 euro. Questi alcuni esempi delle proposte dell'app, che sono accessibili a chiunque l'abbia scaricata (con la geolocalizzazione dei venditori più vicini che aderiscono al progetto anti-spreco) ma che grazie a un contributo di Emil Banca (donazione da 10 mila euro) sarà per Caritas lo strumento per erogare a delle persone bisognose dei crediti per l'acquisto di cibo di qualità: "Saranno un centinaio di persone e per il momento ne abbiamo individuate una trentina, tutti principalmente studenti fuori sede che non riescono a garantirsi il minimo indispensabile e ci hanno quindi chiesto aiuto. - spiega Don Matteo Prosperini - Una cosa bella del progetto è che viene tenuta in grande considerazione la dignità e nessuno saprà, al momento del ritiro della merce, che il cibo è stato acquistato con il credito messo a disposizione da Emil Banca". In queste prime settimane di attività, sono stati effettuati una settantina di ordini per un valore vicino ai 300 euro.

"Una riflessione sul tema tecnologico è d'obbligo visto che in questo caso specifico stiamo parlando di una applicazione per smartphone: gli analfabeti tecnologici sono poveri due volte perché non hanno modo di accedere ad alcuni servizi restandone di fatto fuori" ha concluso Don Matteo aprendo un capitolo che, soprattutto dopo il covid, resta fra i più dibattuti. 

“Abbiamo la possibilità di dire che il disagio economico oggi ha volti diversi, come quello degli studenti" - Don Matteo 

Ma quali sono le realtà che aderiscono con i loro prodotti? Al momento gli affiliati sono circa un'ottantina, ma cresceranno, così come si auspica alla presentazione del progetto (quasi un appello): gli utenti attivi sono oltre un migliaio e, con una media di 500 ordini al mese, ad oggi sono state salvate e rivendute già 10 mila porzioni di cibo per un valore, in materie prime, di oltre 30 mila euro.

“L’attività tipo che collabora con noi - spiega Alberto Drusiani, Ceo di Squiseat - lavora con materie prime di qualità e vuole sempre avere in vetrina con prodotti freschissimi. Quindi gastronomie, pasta fresca, rosticcerie, pasticcerie, macellerie ma anche ortofrutta. Se qualcuno ci chiedesse di definirla in una sola frase, risponderemmo che Squiseat è una scelta di qualità e sostenibilità, la scelta di chi ha a cuore il buon cibo e il pianeta”.

“Un progetto innovativo, probabilmente mai sperimentato prima, con tanti lati positivi”, secondo il direttore generale di Emil Banca, Daniele Ravaglia, che ha spiegato: “Grazie al processo che viene generato riusciamo ad evitare che tanti prodotti in ottime condizioni vengono sprecati, aiutiamo il reddito degli esercenti fornendogli anche la possibilità di smaltire in maniera sostenibile le eccedenze, e permettiamo a Caritas di erogare contributi in maniera tracciabile, trasparente e personalizzabile, sostenendo l’inclusione sociale di soggetti in difficoltà. Un progetto - ha concluso Ravaglia - che dimostra una volta ancora come il nostro impegno verso i temi della Sostenibilità dell’Agenda Onu 2030 non sia solo una dichiarazione d’intenti ma parte integrante della nostra missione”.

La startup Squiseat: che cos'è e come funziona 

Fondata da Alberto Drusiani, Luca Morosini, Gabriele Calarota e Ossama Gana, Squiseat consente di acquistare da forni, pasticcerie, gelaterie o da altri esercenti, prodotti alimentari in eccedenza al 50% del loro prezzo di listino attraverso un’applicazione disponibile per iOS e Android. Gli utenti possono utilizzare la geolocalizzazione per visualizzare le attività affiliate e i prodotti disponibili, che si possono scegliere e acquistare direttamente tramite app e ritirare in loco. E così, consultando l’applicazione, con un semplice click si possono acquistare tre brioche a 2 euro, tre tranci di pizza a 4 o mezzo chilo di gelato artigianale a meno di 5 euro. Con un vantaggio sia per chi acquista che per chi vende.

Conoscendo la piattaforma (che ha partecipato a Battiti, il percorso di accelerazione e validazione che la Banca ha dedicato alle startup ad alto impatto sociale), Emil Banca ha coinvolto la Caritas proponendo di utilizzare l’applicazione come strumento di inclusione sociale. Sarà infatti l’ente benefico a individuare i potenziali beneficiari dell’iniziativa a cui sarà attivato, e caricato inizialmente con 100 euro, un account sulla piattaforma da poter usare a loro piacimento.

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