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Economia

Caro-carburanti: "Rischiamo di perdere pezzi", tasporto privato in "apnea"

Saca, Cosepuri, Coerbus. Tutte aziende private che contribuiscono a integrare il trasporto pubblico bolognese e che ora rischiano grosso, senza contare i due anni di covid

L'alto costo dei carbutanti incide, naturalmente, sui costi delle aziende di traspoprto. Sicuramente su Tper, ma per il momento senza mettere a rischio la tenuta dell'azienda. Peggio si sentono le società private che collaborano alla gestione del trasporto pubblico di Bologna: "Siamo preoccupati perchè rischiamo di perdere pezzi per la strada: lo dico in maniera molto chiara", afferma il presidente di Cosepuri, Gino Onofri oggi in Comune. "Tper è strutturata in un certo modo e ha riserve di un certo tipo- continua Onofri- mentre noi aziende private non voglio dire che siamo con il cappello in mano, perchè in passato qualcosa da parte lo abbiamo messo anche noi, ma è una situazione che sul lungo periodo non è sostenibile".

A livello locale "possiamo fare abbastanza poco", dichiara l'assessora alla Mobilità del Comune di Bologna, Valentina Orioli, dopo aver ascoltato le preoccupazioni delle aziende. "Possiamo sicuramente avere un'attenzione ai temi delle tariffe e degli incentivi e possiamo cercare di capire le criticità- aggiunge Orioli- però è una goccia nel mare, noi dobbiamo lavorare in maniera forte sulla Regione e con la Regione sul Governo per avere risposte di sistema". Questo sapendo che "la prospettiva non può essere che una diversa modalità di produrre l'energia e di usare le fonti", sottolinea Orioli.

Le aziende private "in questo momento sono in apnea e stiamo resistendo al massimo delle nostre possibilità", aggiunge Onofri: "Il problema carburanti non è la prima volta che ci frega", per troppe volte "si è venduto all'opinione pubblica che l'era dei carburanti fossili fosse finita ma non è così e l'abbiamo visto tutti".

"Molte aziende stanno lavorando in perdita. Dopo due anni di Covid, il caro carburanti ci mette veramente in grandissima difficoltà"

E' una situazione "che credo ci porteremo dietro a lungo e che pone effettivamente grossi problemi di sostenibilità per le nostre realtà", sottolinea il direttore di Coerbus, Roberto Massari, segnalando di aver già scritto a tutti gli enti con con cui la cooperativa ha contratti in corso (Comuni, aziende pubbliche, agenzie per la mobilità, Regione Emilia-Romagna) per chiedere "tavoli di confronto e anche tecnici per capire se rispetto al tema costi c'è la possibilità di dare delle risposte". E sul tavolo non ci sono solo i carburanti, avverte Massari, bensì "tutta una filiera che riguarda manutenzione, lubrificanti, additivi, gomme" e così via. Su questo fronte "stiamo veramente soffrendo", dichiara Massari: "Molte aziende stanno lavorando in perdita, siamo una realtà di piccole e medie imprese o imprese arigiane e non possiamo lavorare in perdita per molto tempo, perchè rischiamo effettivamente di chiudere".

Dopo due anni di Covid, il caro carburanti "ci mette veramente in grandissima difficoltà", dichiara il presidente di Saca, Alessio Passini, specificando come "il Decreto energia, che ha ridotto di 25 centesimi oltre Iva l'accisa sui carburanti, non ha dato niente a chi utilizza carburante per trasporto professionale". Ritoccando le tariffe, "il settore a mercato indicativamente lo riusciamo a sostenere, ma facciamo fatica nel settore dei contratti dove gli adeguamenti dei corrispettivi e inflattivi non riusciamo ad ottenerli da anni- sottolinea Passini- e questo ci mette in grandissima difficoltà, perchè onestamente è la nostra grande parte di lavoro". Saca ha già avvertito i prefetti dei territori in cui opera, per segnalare che "probabilmente passeremo all'impossibilità di erogare le prestazioni nel giro di un brevissimo periodo, perchè questa situazione non ci permetterà di onorare tutti i costi". (dire)

(Foto Cosepuri)

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