Rincari e inflazione, a Bologna per le famiglie + 2mila euro di spese
Le città e le regioni più care secondo i dati Istat. La classifica dei prodotti che hanno registrato i maggiori rialzi annui, dagli alimentari alle vacanze
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e del 6,8% su base annua (da +6,0% del mese precedente).
L'l'Emilia Romagna è la terza regione attualemtepiù costosa, con un rincaro annuo di 1.665 euro. Non è da meno Bologna, dove l'inflazione fa segnare un +7,9 con una spesa supplementare pari a 1.971 euro annui per una famiglia tipo.
Lo confermano i dati diffusi oggi dall'Istat e riportati su Today. Oltre al costo dei prodotti energetici, si alzano, di riflesso, i prezzi al consumo di quasi tutte le altre tipologie di prodotto, con gli alimentari lavorati che fanno salire di un punto la crescita dei prezzi del cosiddetto ''carrello della spesa'' che si porta a +6,7%, come non accadeva dal marzo 1986 (quando fu +7,2%). L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,8% su base mensile e del 6,8% su base annua (da +6,0% del mese precedente).
Livelli così alti non si vedevano da 32 anni, ricorda Assoutenti, secondo cui siamo di fronte ad una "sciagura" per le tasche degli italiani: "I prezzi dei prodotti alimentari registrano a maggio una impennata record, aumentando del +7,4% rispetto allo scorso anno e addirittura del +1,2% in un solo mese. Questo significa che una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +554 euro annui''. ''Siamo in presenza di un vero e proprio allarme destinato purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi - spiega il presidente Furio Truzzi - Il Governo non può restare a guardare e, di fronte a quella che è una emergenza, deve adottare misure straordinarie a tutela delle famiglie e dell'economia, bloccando subito il prezzo dei carburanti e ricorrendo a tariffe amministrate per i beni primari come gli alimentari e l'energia''.
Le stime di Unione Nazionale Consumatori
"L'inflazione a +6,8% significa, per una coppia con due figli, una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2302 euro su base annua, 996 per Abitazione, acqua ed elettricità, 473 euro per i Trasporti, 569 per prodotti alimentari e bevande, 588 per il solo carrello della spesa".
"Per una coppia con 1 figlio - continua Unc - la mazzata è pari a 2.140 euro, 938 per l'abitazione, 443 per i trasporti, 514 euro per cibo e bevande, 533 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona. In media per una famiglia il rialzo annuo è di 1.820 euro, 417 euro per mangiare e bere. Il record, però, spetta alle famiglie con più di 3 figli con un salasso pari a 2.577 euro, 680 solo per il cibo, 699 per il carrello". "L'aumento dell'inflazione -spiega il presidente Dona - è una calamità! Un disastro per i consumi e per il Paese. Il caro bollette e il caro carburanti, senza i quali l'inflazione oggi sarebbe a 3,6% invece che a 6,8%, sta dissanguando gli italiani con effetti nefasti sul potere d'acquisto delle famiglie. Preoccupa, poi, l'impennata del carrello della spesa dal 5,7% di aprile al 6,7%, un rialzo che manda in tilt il bilancio della casalinga di Voghera".
Le città e le regioni più care
Unc ha stilato la classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care. In testa c'è Bolzano, dove l'inflazione annua, pari a +9,1%, è la più alta d'Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2419 euro. Al secondo posto Trento, dove il rialzo dei prezzi del 9% determina un incremento di spesa pari a 2355 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Bologna, dove il +7,9 genera una spesa supplementare pari a 1971 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Brescia (+7,3%, +1925 euro), poi Verona (+8,1%, 1885 euro) e in sesta posizione Milano (+6,8%, +1846 euro). Chiudono la top ten due città siciliane: Palermo e Catania, entrambe a +8,8%, pari a 1747 euro.La città più virtuosa è Campobasso, con un'inflazione del 5,8% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a "solo" 1062 euro. Segue Ancona (+5,6%, +1113 euro) e Catanzaro (+6,2%, +1158 euro).
Per quanto riguarda le regioni, la più costosa con un'inflazione annua a +9% è il Trentino, che registra a famiglia un aggravio medio pari a 2339 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 6,6% implica un'impennata del costo della vita pari a 1715 euro, terza l'Emilia Romagna, +7%, con un rincaro annuo di 1665 euro. La regione dove si risparmia di più è invece il Molise, +5,8%, pari a 1062 euro, seguite da Puglia (+7,2%, +1166 euro) e Marche (+6%, +1170 euro).
Il costo dei prodotti
Sembre in base ai dati Istati, l’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato anche la classifica dei prodotti che hanno registrato i maggiori rialzi annui, sia dei prodotti alimentari che di quelli relativi alle vacanze.
- Alimentari e bevande alcoliche: inflazione decollata, passando dal +6,4% tendenziale di aprile al +7,5% di maggio, con una variazione mensile dell’1,3%. Tradotto in termini di aumento del costo della vita significa, per una coppia con due figli, una stangata su base annua pari a 561,50 euro solo per mangiare e bere, 505 euro per una coppia con 1 figlio, la famiglia attualmente più diffusa, 418 per una famiglia media, 615 euro per una coppia con 3 figli o più.
Il record dei rincari spetta all’olio diverso da quello di oliva che si impenna del 70,2% rispetto a maggio 2021 e che certo risente dell’effetto Ucraina e del blocco dell’import dell’olio di girasole e che segna un balzo del 5,7% in appena un mese. Al secondo posto della top ten il burro che svetta del 22,6% e che è al 1° posto per i rialzi alimentari mensili con +6,7%. Sul gradino più basso del podio la farina che sale del 18,6% in un anno. La pasta che lievita del 16,6%. Seguono il pollame, che costa il 13,8% in più su base annua, la margarina (+12,6%), le uova (+12,3%), all’ottavo posto i frutti di mare freschi (+11,5%). I gelati che salgono dell’11,2%. Chiudono la top ten i vegetali freschi con +11%.
- Vacanze: raddoppio dei prezzi dei voli internazionali che decollano del 103,3% su maggio 2021. Medaglia d’argento per il trasporto marittimo, +22,7%, al 3° posto il noleggio di mezzi di trasporto e l’affitto di garage e posti auto con +22,1%. Seguono i voli nazionali che si alzano del 21,4%. Il rialzo più allarmante, però, in prospettiva estate, è quello degli alberghi, motel e pensioni che pur collocandosi al quinto posto con +14,1%, hanno il primato dei rialzi mensili tra tutte le voci del paniere con +7,2% su aprile. Al sesto posto i Pacchetti vacanza internazionali con +8,6%, poi Musei parchi e giardini con +5,3%. Non ci si salva neanche al Ristorante, +4,6% o andando al Cinema o ad un concerto, +2,3%. Meglio per il momento, ma si sa che questi aumenti scattano da giugno e svettano a luglio e agosto, per piscine e stabilimenti balneari, che segnano, per ora, un rincaro inferiore al 2%. Insomma, per avere dei dati statistici sul caro spiagge bisogna ancora attendere.