Cerco/offro casa in affitto, lo scenario: "Prezzi più bassi del pre-covid, studenti disinformati sui contratti"
Da luglio la domanda è cresciuta, evidentemente per la riapertura dell'Università. Quanto si pagherà e soprattutto, di case ce ne sono? Due voci per vederci più chiaro sul mercati immobiliare
Chi cerca casa, chi ne affitta, chi fa da tramite e osserva come cambia il mercato. Le bacheche degli studenti in questo periodo dell'anno si affollano di domande e offerte fra monolocali, stanze singole e multiple: "Disponibilità di appartamenti ce n'è - conferma Davide Parmeggiani, consulente d’area affiliato Tecnocasa - e la richiesta è cominciata a crescere già da luglio, evidentemente in prospettiva di un ritorno allo studio. Molto richieste sono le camere singole che dentro le mura hanno prezzi che si aggirano sui 400 euro, ridotti a 350 circa appena fuori dalle mura. Prezzi più bassi rispetto al periodo pre-pandemia". Richieste da parte dei proprietari, quali le garanzie che bisogna poter dare? "Mediamente si richiede un deposito di tre mensilità, garanzie da parte dei genitori o fideiussioni".
E se così dovrebbe essere, anche se sui gruppi social (che hanno sostituito quelle bacheche piene di foglietti di carta con numerini di telefono da strappare se interessati) i commenti e le esperienze di alcuni ragazzi raccontano richieste assurde e caparre da capogiro. Conditio sine qua non per aggiudicarsi (sì, perchè a volte valgono un po' le regole dell'asta) una stanza o un appartamento: "Il mondo degli affitti a Bologna è un grande far west e l'impreparazione degli studenti sulle contrattualità spesso li penalizza": lo dice il proprietario di un appartamento del centro (zona Sant'Orsola) che ha deciso di darci il suo punto di vista.
"Ho ristrutturato un appartamento e ho deciso di proporlo agli studenti affittandolo per camere. Negli ultimi due anni ho capito che c'è una forte impreparazione nei ragazzi che cercano casa rispetto ai contratti di locazione e c'è chi poi chi magari se ne approfitta. Personalmente, dopo essermi rivolto a un'associazione per conoscere leggi e burocrazie, non ho mai avuto problemi con i miei inquilini, tutti studenti universitari spesso della facoltà di medicina vista la vicinanza al policlinico. In un primo momento post-covid abbiamo visto tantissimi annunci di appartamenti che in realtà erano b&b (svuotati per l'assenza di turisti), ma adesso il fenomeno si è decisamente attenuato vista la ripresa degli spostamenti e dei soggiorni. Tornando al contratto, io utilizzo il 4+4, garanzia per me e garanzia anche per loro. Chiedo due mensilità, che mi pare una cosa giusta".
"Ho notato che chi si trasferisce a Bologna cerca per la maggiore una stanza singola preferibilmente dentro le mura". E questo è un trend confermato, anche se pare andare bene anche la primissima periferia.
Il covid svuota le città universitarie: cosa è successo
L'ultima rilevazione: ecco i numeri del 2020
Diverse macroaree della città hanno evidenziato canoni in diminuzione: l’offerta sul mercato delle locazioni è in aumento a causa del venire meno dei turisti (a cui tanti immobili erano affittati) e degli studenti fuori sede. Questo sta determinando una diminuzione dei valori in tutti i quartieri. Proprio per questo motivo la macroarea che ha segnalato il ribasso più forte è stata quella centrale dove era più presente il fenomeno degli affitti turistici. In aumento i valori nella macroarea di Murri-San Mamolo.
Variazione percentuale dei canoni di locazione per macroarea (II sem 2020 su I sem 2020). La maggioranza dei contratti stipulati, nella seconda parte del 2020, interessa lavoratori trasfertisti (52,5%). La tipologia più affittata è il bilocale (43,2%). Nel secondo semestre del 2020 il canone medio di un monolocale si attesta su 520 € al mese, quello di un bilocale su 620 € al mese, mentre per i trilocali la spesa sale a 760 € al mese. (Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa)