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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Case pubbliche: oltre 6 mila denunce irregolari, le verifiche del Comune

Autocertificazione Isee non conformi ai redditi dichiarati: il Comune deciso a scovare i furbi delle case pubbliche. Partiti i bollettini per gli arretrati e 160 denunce in Procura

Di  "equità", parla dell'assessore alle Politiche abitative Riccardo Malagoli e, perchè no, denaro per il Comune. Precisamente sono  6.197 le autocertificazioni Isee di inquilini di case pubbliche non conformi ai redditi dichiarati dal 2007 al 2010 e su ognuna il Comune farà una verifica sperando di recuperare 2-3 milioni di euro d'affitto, e liberare 3-400 case. 144 su 219 accertamenti già conclusi hanno comportato cambi di scaglione. Una pensionata distratta, ad esempio. non aveva indicato indicare 52.000 euro di redditi d'impresa. Per venti appartamenti è stata già avviata la procedura di sfratto.

Non conformi in termini percentuali risulta il 14,64% del totale, di inquilini che abitano in 3.488 case che saranno controllate entro l'estate. Dovranno lasciare le case perlopiù inquilini italiani: "Abbiamo avuto a disposizione i dati dell'Agenzia delle Entrate che prima non erano accessibili" ha spiegato Malagoli. Comune e Agenzia hanno lavorato col personale di Acer, che gestisce il patrimonio di  immobili pubblici, e nelle cui case si paga in media un affitto che va da 120 a 310 euro al mese.  "Con questa operazione, mai fatta prima d'ora, abbiamo  voluto riprendere il significato politico di quello che è un aiuto per uscire da una condizione di bisogno, e non un diritto acquisito o addirittura ereditario", ha aggiunto l'assessore. Per gli accertamenti già conclusi sono già partiti i bollettini di pagamento (per complessivi affitti arretrati da 127.648 euro). Altre 500 raccomandate che annunciano le verifiche sono partite la settimana scorsa, 500 lo faranno a  breve. Il Comune inoltre ha segnalato alla Procura 160 posizioni non conformi, per i profili penali di sua competenza.

IL PLAUSO DI SEL. L'equità deve essere sempre garantita e per i furbetti non ci deve essere spazio. Se lo stesso atteggiamento fosse tenuto anche a livello nazionale, si raggiungerebbero equilibri più giusti nelle politiche abitative di questo Paese". Così Luca Basile, segretario di Sel Bologna, commenta l'annuncio del Comune che procederà con gli sfratti degli inquilini Acer che presentavano false dichiarazioni dei redditi usufruendo così di alloggi senza averne reale necessità. "La casa è un desiderio spesso irrealizzabile per giovani coppie e lavoratori, tanto più che nella crisi economica cresce il bisogno di uno sostegno pubblico in questo senso: è insopportabile chi si appropria di diritti altrui - ha aggiunto - Oltre che sull'equità, si deve anche investire a livello nazionale sulla qualità e la quantità della edilizia residenziale pubblica, su cui in Italia da troppo tempo mancano impegni che invece sarebbero utili anche per un rilancio dell'economia nazionale".

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