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Economia

Disoccupazione in crescita, la Cisl propone soluzioni: "Trattative con Segrè per il progetto Fico"

Dal segretario della Cisl bolognese Alessandro Alberani alcune ricette "facili" per arginare la disoccupazione in crescita: "Agire dove il lavoro sta per esserci"

I dati più aggiornati a fine giugno sull'occupazione a Bologna sono tutt'altro che rassicuranti: si contano 92.170 persone senza lavoro (di cui 51.242 donne), più 6.712 in sei mesi con un aumento del 7,85% e del 14% rispetto allo stesso periodo del 2013. E' Alessandro Alberani, segretario della Cisl felsinea, a commentare il dato negativo e a suggerire la corsa ai ripari. Fra le proposte, anche quella di collaborare con il progetto Fico e si parla di trattative già in atto con Andrea Segrè, per creare assieme una "buona occupazione" sul ragionamento: "Visto che il lavoro non c'e', almeno lì dove sta per esserci che sia una chance per riconquistare un impiego a favore dei disoccupati di lungo corso e delle persone socialmente svantaggiate".

LA BUONA OCCUPAZIONE GRAZIE AL PROGETTO FICO. E' proprio questa una delle richieste lanciate dalla Cisl di Bologna, ma potrebbe già concretizzarsi entro la prima meta' di settembre, quando sara' firmato un protocollo per fare di Fico l'apripista nel campo della "occupazione buona" a Bologna; ovvero a favore di chi un lavoro non lo ha o l'ha perso.  Su questo, ci sono già stati incontri con Andrea Segrè, a capo del progetto Fabbrica italiana contadina, e il Comune di Bologna, e la cosa e' avviata, assicura Alberani. Del protocollo dovrebbero far parte anche misure contro il lavoro nero e per favorire le imprese regolari. Un modello che poi, spera il sindacato, potra' essere esportato nei cantieri per le infrastrutture a servizio di Bologna.

TANTE LE IDEE PER COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE. La Cisl preme il Comune di Bologna (e gli altri municipi della provincia) perchè vari una fiscalità di vantaggio a favore delle imprese che creano occupazione, chiede di aumentare il ricorso ai contratti di solidarietà nelle aziende in crisi, ma soprattutto di ridurre l'orario di lavoro "in modo da distribuirlo per favorire la nuova occupazione in particolare dei giovani". Del resto, nei paesi europei dove lo si e' fatto, l'occupazione e' aumentata. La Cisl insiste poi per far partire i "comitati di sorveglianza", cioe' rappresentanze dei lavoratori nei livelli della governance delle aziende (a partire da Tper e Fiera di Bologna).

Altre ricette della Cisl per contrastare la crisi occupazionale passano da tavoli sindacati-aziende-Istituzioni per decidere a che filiere destinare i fondi europei e dalla lotta alle false partite Iva. Cosi' come serve maggiore 'energia' sui percorsi di alternanza scuola-lavoro sul modello partito alla Ducati motor e alla Lamborghini. In proposito, Alberto Schincaglia, della segreteria della Cisl, parla del progetto di creare un Istituto di formazione superiore collegato allo 'Scappi' proprio per sfornare quelle figure professionali che serviranno a Fico. Sempre in tema giovani, la Cisl chiede di "attuare concretamente l'accordo sul Patto generazionale per i lavoratori a cui manchino non piu' di 36 mesi alla pensione passando dal tempo pieno a quello parziale ed inserendo giovani che abbiamo almeno 18 anni e non oltre i 35". Il pacchetto di proposte presentato oggi insiste poi sull'allentamento del Patto di stabilita' per gli enti locali, sulla lotta ai superstipendi dei manager e sul ripristino del cumulo tra redditi da lavoro dipendente e da pensione.

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