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Economia

Rifiuti: in arrivo stangata Tares, 2013 anno complesso per i bolognesi

Le più colpite le famiglie indigenti e numerose, ma anche per gli esercizi commerciali un anno di aumenti. La Cisl: "Tutelare i redditi da lavoro dipendente e da pensione e correggere l'Imu"

Dopo l’Imu, ecco un altro “caro” balzello per Bologna: la nuova tassa sui rifiuti, Tares, porta con sé aumenti fino al 150%. Lo rende noto il sindacato Cisl che prevede come più “Penalizzate famiglie povere e numerose”, come sottolinea Alberto Schincaglia della segreteria del sindacato. A pochi giorni dal confronto con il Comune sul bilancio, la Cisl ha chiesto il blocco delle tariffe, almeno per i redditi con Isee inferiore a 15.000 euro.

TARES. Secondo Cisl nel suo report di fine anno "avrà un effetto analogo all'Imu", cioè i comuni potranno aumentarne l'importo per recuperare risorse: "Un ulteriore aggravio a carico delle famiglie assolutamente insostenibile". Le stime Cisl parlano di aumenti da 40 a 60 euro per appartamenti di 50 metri quadri occupati da una o due persone, ma alzando superfici e componenti delle famiglie si pagherà fino a 116 euro in più. Non solo le famiglie, ma anche le attività commerciali subiranno aumenti dal 31% (bar e pasticcerie), al 110% (ortofrutta, pescherie, fiori e piante), senza contare le utenze già cresciute come riscaldamento, gas e luce.

PATTO PER BOLOGNA. "L'anno prossimo sarà ugualmente complesso al 2012” fa notate il segretario Alessandro Alberani che, piuttosto di "un Piano Strategico ormai finito in un cassetto", ha chiesto al più presto "un Patto per Bologna, un osservatorio in grado di anticipare le crisi aziendali". Intanto la Cisl, dopo aver fissato nella tenuta dei servizi sociali e in nuove politiche abitative i paletti per il 2013 in sede di Conferenza Metropolitana, ha auspicato di non aumentare l'imposizione fiscale: "Vanno tutelati in primis i redditi da lavoro dipendente e da pensione e corretta l'Imu", ha spiegato Schincaglia. E poi la sussidiarietà, decisiva, per la Cisl, per la conferma e il miglioramento degli attuali standard.  Anche per questo il sindacato ha bocciato senza appello la consultazione voluta dal comitato Articolo 33 contro i finanziamenti alle scuole paritarie: "Non va assolutamente accorpata alle politiche", ha tagliato corto Alberani.

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