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La crisi "morde" e le vecchie 500 lire d'argento vanno a ruba

Proliferano in città i 'compro-vendo' oro, la gente così prova a far 'cassa'. Dopo i monili, nuovo 'tesoretto' diventano le monete

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Oggi i cercatori d'oro e d'argento sono chiusi all'interno di negozi di venti metri quadrati o poco più, e i metalli preziosi non li devono cercare, ma devono solo aspettare che qualcuno li porti in un punto di raccolta. Negli ultimi anni molti "compro-oro" (compravendite di oro) hanno aperto i battenti sull'onda della crisi.

In città, Mercato Veneto dell'Oro ha aperto le prime filiali già nella prima metà degli anni novanta prima della crisi, quindi, e rappresenta una realtà del mercato di carattere quasi pionieristico, che si è progressivamente consolidata con nuove aperture. "Noi abbiamo sempre comprato monete in oro e argento di tutti i tipi, non solo le lire, anche dollari e sterline" ci racconta Paolo Pennini, responsabile amministrativo di Mercato Veneto dell'Oro. "La vendita delle monete da 500 lire non è una novità di queste settimane, semplicemente il messaggio della possibilità di guadagnare fino a 5 euro per una moneta, che fino a dieci anni fa aveva il solo valore nominale, deve essersi sparso in modo virale."

Il valore di molte monete d'oro o di argento dipende esclusivamente da quanto pesano e dalla percentuale di oro contenuto rispetto ad altri metalli. Queste monete dagli addetti ai lavori sono chiamate "monete di borsa" perché seguono l'andamento del valore dell'oro. Tipiche monete di borsa sono le annate comuni dei marenghi (20 lire) o delle sterline e dei relativi multipli e sottomultipli. Ciò vale, analogamente, anche per molte monete d'argento che non presentano particolare interesse collezionistico.
Non sempre il valore indicato è quello che si ottiene in caso di vendita: chi commercia oro e argento usato deve considerare i costi per la gestione del materiale acquistato e un ragionevole margine di guadagno.

 

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