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Economia

"No lavoro a a intermittenza, noi vittime dell'indecisione": rabbia di Confcommercio

"Si coglie il divario in termini di efficacia fra l'azione confusa del governo e l'agire più vicino ai bisogni della cittadinanza e delle imprese da parte delle Regioni"

"Siamo in una situazione in cui ogni due giorni cambiano le regole: ieri eravamo rossi, oggi gialli e dopodomani arancioni senza sapere come saremo il prossimo lunedì. Siamo ormai nel ridicolo". Rabbia di Confcommercio Emilia-Romagna che teme che la regione da lunedì torni in zona arancione.

L'Emilia-Romagna oggi e domani torna in regime 'giallo', ma il vertice del Cts e del ministero della Salute (che di solito si riunisce il venerdì) potrebbe riservare delle sorprese, visti gli ultimi bollettini sui contagi e i dati su ricoveri e terapie intensive. 

L'Emilia-Romagna rischia la fascia arancione

"Siamo vittime di indecisioni, tentennamenti e di un dibattito politico di cui pochi comprendono le ragioni - continua Confcommercio in una nota - avremmo bisogno di basi solide per tentare di ripartire mentre ci stiamo invece impantanando in sabbie mobili sempre più vischiose. Non può essere accettato questo clima di incertezza, quando invece questa terribile pandemia richiederebbe fermezza, coraggio e visione lungimirante", scrive l'associazione "sempre di più si coglie il divario in termini di efficacia fra l'azione confusa del governo e l'agire più vicino ai bisogni della cittadinanza e delle imprese da parte delle Regioni: confidiamo che proprio dalla Conferenza delle Regioni venga il giusto impulso perchè siano adottate le azioni e le riforme di cui il Paese ha urgente necessità".

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Quindi l'appello: "Per ripartire nel 2021 le imprese avranno bisogno di un quadro definito e coraggioso di regole. Non potranno continuare a lavorare a intermittenza. Alle imprese occorrono certezze e non discussioni e scontri politici. I tentennamenti non aiutano le aziende e i loro collaboratori", sbotta l'assiociazione. "Dobbiamo uscire dalla navigazione a vista: sono necessarie riforme strutturali e regole certe che sappiano ridare competitivita' e fiducia all'economia e all'impresa", conclude Confcommercio. (dire) 

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